Musica in parole


Il pianoforte da cucina

Heinrich Steinweg è un ragazzo con la passione per gli strumenti musicali e li ripara nell’officina dove lavora, in Germania. Il pianoforte lo incanta e nel segreto di casa ne studia le possibili innovazioni: riuscirà a realizzarle nel primo strumento che costruisce nella sua cucina e che sarà a lungo conosciuto come “the kitchen piano”. 

È il 1836, quello appena nato è il primo pianoforte a coda col marchio Steinweg e quella cucina sarà per parecchio tempo un laboratorio dove fabbricare strumenti sempre più perfezionati.

I pianoforti Steinweg suonano bene e il costruttore mette le basi per il successo mondiale che seguirà; avvia un’attività artigianale che funziona, poi nel 1850 emigra a New York dove apre un’aziendina e anglicizza il cognome in Steinway. L’impresa cresce e a fine secolo si espande nel quartiere Astoria dove nasce lo “Steinway Village”, un luogo su misura per la fabbrica e i dipendenti con infrastrutture, case a schiera, chiesa, libreria e una scuola.

Fare bene e innovare sono le parole d’ordine; il successo è grande, il consenso dei pianisti famosi c’è e la storia della Casa - diventata Steinway & Sons - entra nella leggenda.

Il valore che tiene ancora oggi alto il marchio è che ogni pianoforte è un prezioso pezzo unico perché quasi del tutto fatto a mano. Occorrono artigiani molto preparati e tra gli esperti presenti in fabbrica non sono mancati nomi italiani; su tutti l’abruzzese Sante Auriti (conosciuto come “The Piano Man”), le cui preziose capacità sono state riservate ai pianoforti a edizione limitata. Negli anni infatti il marchio ha sfoggiato strumenti particolari dal design unico, che si possono definire “88 tasti glamour”, come gli “Steinway Crown Jewels”, esclusivi e realizzati su misura.

Dopo tante tappe significative, nel 2015 la Steinway ha festeggiato lo strumento n. 600.000, il pianoforte “The Fibonacci”. Il design è di Frank Pollaro che firma la rappresentazione materiale della sequenza del matematico, sul coperchio dello strumento: quattro anni e 6.000 ore di lavoro; 2,4 milioni di dollari, il prezzo.

Pensare che il primo pianoforte americano di Steinway, il n. 483 (dopo i 482 costruiti in Germania) fu venduto per 500 dollari.

Anche negli ultimi anni le novità della casa produttrice non sono mancate. Ci sarà occasione di continuare a seguirne le innovazioni e i recenti capitoli della storia, uno dei quali per ora solo annunciato.

Per chi fosse interessato a curiosare dentro la fabbrica ecco il video che ha la voce-guida dell’ex presidente John Steinway.


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In questo numero hanno scritto:

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