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Sempre su Covid e Totalitarismo

Tre settimane fa vi ho raccontato della mia personale esperienza col Covid, e del fatto che ho discusso col medico per poter usare l’aspirina appena contagiato dal virus. Trovo assurdo che dopo due anni di pandemia, milioni di morti, miliardi di mascherine sprecate all’aperto, centinaia di milioni di ragazzini rovinati dai lockdown, sprechi inimmaginabili ed arricchimenti paurosi delle aziende farmaceutiche, non ci siano ancora indicazioni chiare almeno per la fase iniziale della malattia.

Tra i vari lettori che hanno seguito il consiglio di leggere “The Psychology of Totalitarianism” (La psicologia del totalitarismo) di Mattias Desmet, un medico con oltre 35 anni di esperienza in chirurgia e pediatria mi ha offerto la sua testimonianza dal campo; da due anni e mezzo cura e salva la pelle di centinaia di pazienti, sempre al loro fianco. È una storia molto bella, perché comune a tanti medici ed infermieri che ragionando con la propria zucca, e mettendo la cura del paziente al primo posto, sono andati ben oltre l’utilizzo dei lavaggi nasali, vitamine ed aspirine che avevo imparato dalle riviste mediche. Hanno sviluppato un percorso clinico, diagnostico e terapeutico per trattare il Covid a casa, e per personalizzare la cura di ogni singolo paziente.

Esso si fonda sulla consapevolezza, da me solo intuita, che il trattamento funziona solo se personalizzato, mirato allo specifico quadro clinico pregresso e quanto causato dal virus. A questa si associa una considerazione già fatta su questa pagina nei primi mesi del Covid: di fronte ad un virus nuovo, che uccide, come fai a fare dei test con campioni di controllo? Sei veramente disposto ad infettare una persona sana senza curarla, per vedere se questo vaccino o quel medicinale funzionano su tutta la popolazione? Ovvio che no, ricorderete che fin da subito Pfizer lasciò vaccinare anche il gruppo di controllo, così facendo lasciandoci nel buio per i possibili effetti di lungo termine del vaccino.

Oggi sappiamo che il Covid stimola le celle infettate a produrre sostanze infiammatorie, e crea nell’organismo un forte stress ossidativo. Tra gli effetti indiretti delle citochine che ci infiammano, la lesione del rivestimento delle nostre arterie, vene e capillari crea una serie di problemi che vanno dalle trombosi alla distruzione di tessuto. Su queste si somma l’effetto ossidativo che trasforma il globulo rosso e lo predispone alle microtrombosi diffuse. Avevo già segnalato questo articolo interessante: e lo raccomando.

Se non bastasse il gruppo Terapie Domiciliari Precoci, che trovate facilmente su Facebook, è importante considerare che in tutti i paesi del mondo ce ne sono di simili, tutti guidati dalla cura personalizzata del paziente e da una lettura critica di quanto ci arriva dall’establishment. Per esempio, in America il gruppo FLCCC raccomanda lavaggi nasali e collutori per eliminare o almeno diminuire la carica Covid che cova in gola e nelle narici, e poi altre medicine per i giorni successivi. Come mai migliaia di sanitari in tutto il mondo vanno oltre le incoerenze di protocolli stabiliti con valore universale, quando questo è impossibile da accertare? Perché rischiare sanzioni o anche radiazione dalla professione?

Perché un medico agisce in scienza ed in coscienza: la prima per studiare i meccanismi della patologia con metodo scientifico, la seconda per curare il proprio paziente, senza essere un mero esecutore di protocolli che di universale hanno poco o nulla.

Dallo studio scientifico sappiamo che ognuno di noi reagisce in modo specifico alla quantità di virus che ha assorbito nel momento del contagio: una reazione che sarebbe diversa in un altro momento ed altra dose di virus. La necessità di curare il singolo paziente rimane con il decorso della malattia, perché il nostro sistema immunitario e le nostre condizioni (obesità, diabete, etc.) determinano l’unicità della risposta alla terapia. Ecco che è scientificamente sbagliato pensare di promulgare misure universali: non funziona. Ed infine la coscienza, che significa capacità di giudizio, di distinguere bene dal male e vero dal falso. Il vero antidoto al totalitarismo che vogliono i potenti.

Il Covid può essere vissuto in modo asintomatico, senza accorgersene, come nel mio caso con sintomi modesti, oppure in un crescendo di gravità che porta alla bara. Anche se alcuni fattori di rischio aiutano a predire la possibilità di guarire facilmente o meno, anche se i nostri sistemi immunitari stanno imparando a riconoscere il Covid e reagire da soli, questa patologia richiede la cura personalizzata da parte del medico: gli editti universali che vediamo sui media van presi con manciate di sale grosso.


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