Mi riferisco all’opera lirica di Giuseppe Verdi che aprirà la Stagione del Teatro alla Scala il prossimo 7 dicembre. Le streghe però già gironzolano in Città grazie al progetto “Prima Diffusa” che propone iniziative di avvicinamento all’opera e quindi al ruolo fondamentale delle megere che danno le mosse alla tragedia di Shakespeare raccontata in musica da Verdi.
Le streghe entrano in scena subito e fra i lampi si presentano a Macbeth con alcune profezie tra cui l’annuncio che diventerà re di Scozia. L’uomo, soggiogato da questa visione distruggerà la sua vita di valente generale scozzese trasformandosi in assassino per sete di potere. Abbagliato dall’ambizione e instigato dalla moglie Lady Macbeth, cercherà di orientare il destino secondo la profezia ammazzando il re di Scozia per prenderne il posto. Sarà sovrano ma poiché un’altra predizione minaccia il trono, Macbeth ucciderà ancora.
La Lady finalmente scoprirà il rimorso e la pazzia la porterà alla morte. Lui, il re omicida, per tutta la tragedia sarà in bilico tra senso di colpa e paura di un futuro oscuro, conseguenza del male compiuto; alla fine pagherà con la morte il suo decadimento morale.
Nella tragedia inglese le streghe sono tre; Verdi le moltiplica radunandole in tre crocchi a formare un coro di voci querule e graffianti mentre la musica procede con incisi di tre note; il tutto a sottolineare il numero inteso in senso negativo, simbolo demoniaco già impiegato da Shakespeare. Come diceva il compositore, i colori dell’orchestra danno “la tinta musicale di quest’opera”, grazie alla quale sin dall’inizio si intuisce che la catastrofe arriverà.
Già nel primo Atto Macbeth canta “Tutto è perduto”; si sente stretto in una morsa tra la moglie - Verdi la voleva con voce aspra, soffocata, cupa: “la voce di Lady dovrebbe avere del diabolico” - e le streghe che sfruttano le debolezze umane per colpirle. Quegli esseri inquietanti han dato l’avvio al sovvertimento dell’ordine naturale delle cose. Era tutto previsto dunque, e la vita di Macbeth programmata, o i personaggi conservano il libero arbitrio per decidere che strada seguire? Il dibattito è aperto sin dai tempi di Shakespeare.
Argomento per gli annunciati incontri, concerti, conferenze che a Milano precedono la “Prima alla Scala” (diretta Rai1), il cui allestimento promette grandi novità.
Nell’attesa vi introduco qui “le strane sorelle” in una messa in scena di anni fa, ricordando che all’editore Escudier nel 1865 Giuseppe Verdi scrisse: “Le Streghe dominano il dramma; tutto deriva da loro; sguaiate e pettegole nel primo Atto; sublimi e profetiche nel Terzo”.