... affidata al compositore sudcoreano Jung Jae-il - già noto per aver firmato il soundtrack di “Parasite” - che inserisce brani originali funzionali alla tensione che percorre la storia.
La musica classica è chiamata in gran quantità a partecipare a questo terribile gioco per creare un effetto estraniante, in netto contrasto alla violenza fisica e psicologica del contesto.
Si inizia con il finale del “Concerto per tromba in mi bemolle maggiore” (1796) scritto da Haydn per un amico virtuoso e innovatore dello strumento. Sin dal primo episodio di Squid Game i giocatori sono svegliati dalle note del Rondò, forma musicale basata sulla ripetitività di un ritornello, gioioso e brillante ma che nella serie provoca l’attenzione paurosa dei personaggi, richiamati dagli squilli di tromba alla disciplina e alla terrificante giornata che li attende.
In molti sequenze è facile riconoscere “Sul bel Danubio blu” di Johann Strauss, musica di atmosfera fiabesca, richiesta al compositore nel 1866 per risollevare l’animo dei Viennesi dopo la guerra persa con la Prussia. Nel k-drama le note del Valzer di Strauss invece di rinfrancare i giocatori annunciano l’inizio di ogni nuova sfida, cioè un “giro di valzer” contenente sempre un rischio mortale, come i personaggi sanno.
La “Serenata per archi” di Čajkovskij è stata scritta quando il compositore era negli anni di una tremenda crisi personale, in fuga da Mosca, da un brevissimo matrimonio sbagliato e dal mondo che gli appariva una continua fucina di violenze psicologiche. Non riuscendo a quietarsi né a comporre tornò allo studio del Classicismo, si immerse nella musica di Mozart, cercò una via creativa e la trovò. A dispetto del suo cupo stato depressivo riuscì a dar vita ad alcune bellissime composizioni tra cui appunto, la Serenata (1880). Il Valzer che ne è parte, dispiegato in tutta la sua eleganza fa da sottofondo a un episodio finale di Squid Game: una scena di crudeli scommesse che abbonda di brutture materiali e spirituali nella quale, volutamente, gli spunti melodici della Serenata suonano davvero stridenti.
La colonna sonora, che accompagna fino alla fine il senso di angoscia dell’orribile competizione, piace ed è molto ascoltata, come registra Spotify.
I brani classici sono magnifici, da ascoltare anche e soprattutto senza le immagini inquietanti della serie Netflix. Quindi chiudo proponendoveli: qui il Rondò del Concerto di Haydn suonato dalla trombettista Tine Thing Helseth.
In questo video il Valzer di J. Strauss diretto da Daniel Barenboim al concerto di Capodanno a Vienna (dove il brano non manca mai) e qui potete sentire il Valzer di Čajkovskij con la direzione di Herbert von Karajan.