Musica in parole


Un via vai di musica dallo spazio

Al mio pianoforte mancano più di 600 tasti. Se li avesse, il suono più grave potrebbe corrispondere a quello di un buco nero nella galassia di Perseo. Lo sappiamo dal telescopio orbitale Chandra che ha inviato immagini di increspature nel gas riconducibili a onde sonore del buco nero che «suona la più bassa nota dell'universo» (Andrew Fabian, Istituto di Astronomia, Cambridge).

Ora mi chiedo come suoni il buco nero della galassia M87, di cui adesso abbiamo anche la foto.

Con una curiosa operazione speciale la Nasa ha aperto un canale e caricato su SoundCloud una playlist di “musica” in arrivo dallo spazio e registrata negli anni. Tracce straordinarie come l’affascinante “duetto musicale” tra Saturno e la sua luna Encelado.
Al contrario l’anno scorso musica in partenza dalla Terra verso Marte. È uno dei sistemi con i quali gli ingegneri della Nasa hanno tentato invano di “svegliare” e riprendere le comunicazioni interrotte con il robot Opportunity, su Marte dal 2004. Per mesi ogni giorno un brano diverso; la compilation è stata pubblicata su Spotify.

L’avventura dell’uomo nello spazio ispira i musicisti e ne sono famosi esempi Across the Universe dei Beatles, Space Oddity di David Bowie, Apollo di Brian Eno, Sirius di Stockhausen, dramma in cui quattro emissari portano dal cosmo un messaggio sulla Terra. Viceversa sappiamo che nel 1977 dalla Terra, con il progetto Voyager, è veramente partito un messaggio (per chiunque lo trovi): un disco registrato che include anche musica di Bach, Beethoven, Chuck Berry, Mozart, Louis Armstrong e altri.
Non tutti sanno invece che nel 2014 un fisico e musicista italiano (Domenico Vicinanza del Géant) ha tradotto in musica i dati raccolti dalle sonde Voyager. Il brano è su SoundCloud, una sorta di duetto spaziale tra le due navicelle.

Mi tornano in mente le parole di Albert Einstein: «Io penso spesso in musica…Vedo la mia vita in termini musicali» e di Platone: «La musica e l’astronomia sono scienze sorelle».

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In questo numero hanno scritto:

Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Pietro Gentile (Torino): bancario, papà, giornalista, informatico
Francesco Rota (Torino): un millenials
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Giancarlo Saran (Castelfranco Veneto): medico dentista per scelta, giornalista per vocazione