LA Realtà aumentata


Occhio alla striscia

Sono passati poco meno di 12 anni dall'introduzione del primo Smartphone come lo intendiamo oggi, anche se i primi cellulari “smart” (i mitici 9110 o Treo600) erano già presenti ad inizio degli anni 2000: le abitudini di quasi tutti noi sono cambiate notevolmente.

Possiamo dire di essere stati oggetto in un brevissimo lasso di tempo di un interessante esperimento di realtà aumentata, che ha prodotto molti benefici ma anche generato alcune curiose conseguenze spesso purtroppo molto pericolose.

Nello stesso periodo del lancio degli smartphone nascono i primi social network “virali”. Li definisco così perché i “social” esistevano già dai primi anni '90 (The Well), ma erano oggetti sociali di discussione, non oggetti di contagio e di turpiloquio come gli attuali. E' proprio la componente “virale” dei social, unita alla diffusione degli smartphone tra la massa, che ha creato il fenomeno della “disattenzione globale”.

Atto 1 Scena 1- Metropolitana di Torino. Un giorno lavorativo come tanti, vagone semi-pieno, una trentina di persone. Salgo, consulto il mio smartphone per pochi secondi (posta elettronica), rimetto nella giacca. Mi guardo attorno: su quella trentina di persone ora ci sono solo io ed un'anziana coppia piemontese davanti a me che non stiano guardando il proprio smartphone in modo ossessivo. Osservo la coppia, stanno parlando in dialetto commentano la scena “ma sono tutti matti....”, rispondo  “sì, siamo ben presi” (piemontesismo).
Il fenomeno è ormai giunto alla saturazione, se ne sono accorti anche i legislatori che hanno “notato” come le statistiche purtroppo parlino di un ritorno all'aumento del numero dei morti sulle strade (dopo anni di cali) a causa dell'utilizzo smodato del cellulare alla guida.
Studi approfonditi hanno determinato che chi utilizza lo smartphone guidando, si comporta come se fosse in stato di ebbrezza. Sembra che il singolo valuti il “beneficio” della consultazione dello smartphone di gran lunga superiore al rischio di provocare un incidente a volte con esiti fatali.

Atto 2 Scena 1 – Bodegraven, Olanda. Come in tutta Europa anche in Olanda l'uso dello smartphone ha raggiunto livelli di saturazione. I legislatori locali hanno notato che gli incidenti sono spesso anche colpa dei pedoni e dei ciclisti, non solo degli automobilisti. Soprattutto se i primi sono adolescenti con gli occhi perennemente puntati sullo smartphone.
Ed ecco quindi la sperimentazione due anni fa delle prime strisce pedonali LED che si colorano di verde o di rosso in sincrono con il colore del semaforo. Il pedone distratto dallo smartphone anche se guarda costantemente verso il basso potrebbe evitare di passare con il rosso ed essere travolto da un'auto.

Finale. Pare che la sperimentazione abbia avuto successo: negli ultimi due anni varie capitali europee hanno iniziato ad utilizzare questo sistema.
Se la stupidità umana non è evitabile, cerchiamo almeno di limitarne i danni.

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Zafferano

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