Inizia con queste parole “Adesso” di Chiara Gamberale, impareggiabile romanzo del 2016, dove è narrato “un momento quando diventa un periodo: ma un periodo a forma di momento”. Una storia emotiva, dove ci troviamo dinanzi al cambiamento genito dalla nostra profondità, quel mutamento che nasce solo come frutto dell’amore: quando? Adesso! In quella frazione di secondo in cui ci accorgiamo che “da qualche parte, sotto le costole, all'altezza dello stomaco” qualcosa ci spinge verso una direzione nuova, mai immaginata e finora inimmaginabile. Una meta che desta stupore e meraviglia, così pure paura e scoramento; d’altronde la saggezza popolare ricorda: chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia e non sa quel che trova.
La scommessa della narrazione è tutta qui: rappresentare quella moltitudine di sentimenti contrastanti da cui siamo assaliti quando ci innamoriamo. Ricorrendo a una voce, a tratti sognante e a tratti chirurgica, assistiamo agli slanci, alle resistenze, agli errori di Lidia e Pietro: due innamorati adulti per esperienze e terribilmente fanciulleschi nell’agire. Una giovane donna, sempre in cerca di emozioni forti, incontra un uomo timoroso e prigioniero del passato; da questa sovrapposizione bizzarra e insolita potrebbe nascere qualsiasi cosa. Una partita dove ciascuno di noi rischia di perdere e non si può che vincere insieme la corsa a ostacoli del cuore. Tuttavia nemmeno Lidia è libera come vorrebbe far credere, perché ancora legata a Lorenzo, suo ex-marito ed ex-amoreterno. Lui non è una casa, piuttosto un rifugio modesto durante la tempesta, un complice, un amico, ma non il suo innamorato. Spetterà a lei superare il proprio attaccamento e trascinare verso il domani Pietro, il quale dal canto suo non vuole deludere le aspettative di sua figlia, costringendola a una nuova mamma.
E così “le persone che amiamo e tutte le altre, qualcosa in comune ce l'hanno: fanno come gli pare. Possono andare via quando vogliono. Eppure da qualche parte, sotto le costole, all'altezza della pancia, resteranno per sempre. Quindi al per sempre tanto vale non pensare e pensare, invece: lui è qui. Lei è qui. Adesso.
Mentre arriva un altro autunno, un’altra bolletta, è di nuovo mercoledì sera. È di nuovo Natale.”