Il futuro della moda

“A te, vezzosissima Dea, che oggi temperi e governi la nostra brillante gioventù, a te sola questo piccolo Libretto si dedica, e si consagra.”

Inizia così la dedica alla Moda con la quale Parini apriva il suo “Mattino” nel lontano 1763, definendo ironicamente questa come unica entità capace di flettere le umane coscienze. Se potessi viaggiare nel tempo, intervisterei lo scrittore milanese riguardo il futuro dei costumi nella nostra epoca. Non riuscendo ancora in simil prodigio, ho pensato bene di coinvolgere Francesco Farachi, stylist e fashion consultant. Di seguito l’intervista.

Benvenuto Francesco, cosa diresti di te per il pubblico di Zafferano.news?

Sono Francesco Farachi, ho 29 anni, sono della provincia di Lecce e vivo a Milano da una decade ormai: mi trasferii qui per studiare Lettere in Statale, seguendo una mia predisposizione per le materie umanistiche. Il mio grande amore è però la moda e, dopo la laurea, trovai lavoro come assistente stylist per i Pinguini Tattici Nucleari a Sanremo 2020.

Professionalmente ti definisci “stylist and fashion consultant”: che significa?

Essenzialmente lo stylist è colui che crea dei look per qualcun altro: dai servizi editoriali per riviste agli abbinamenti di capi e accessori per sfilate, includendo la cura dell’immagine di cantanti o attori. Il mio lavoro è un’instancabile ricerca d’ispirazione: una pellicola di Luchino Visconti, le illustrazioni di Cesare Vecellio, i dipinti di Giovanni Boldini, il foyer di un teatro, la sala d’attesa degli aeroporti; mi impegno a trovare un modo personale di raccontare le tendenze.

Oggi non sei qui per caso: ci serviva un vero conoscitore di moda. Quindi, senza indugi: che significa per te moda?

Mi riferisco alla moda dicendo che è il mio “ossigeno”, il mio porto sicuro: la semplice vista di un bel vestito mi riempie di un’indescrivibile felicità. Questo amore per la moda nacque da mia madre Lucianna (maman, come la chiamo io), la donna più elegante che io conosca. Ancora oggi la ringrazio per avermi trasmesso (involontariamente) questa passione.

Il quesito di oggi ruota intorno al futuro di questa dimensione, che pensi a riguardo?

La moda per sua natura include un concetto di “futuro”, un eclettico dinamismo che nasce dall’interpretazione di quello che verrà. I social giocano un ruolo fondamentale poiché permettono a chiunque di assistere in diretta alla presentazione delle collezioni tramite le pagine ufficiali dei brand. Esistono inoltre profili che analizzano le tendenze da prospettive più “fresche”, coinvolgendo così un pubblico sempre più vasto. In sintesi, io non so come sarà la moda tra molti anni, ma considero basilare come lo studio di quanto c’è stato sia la nostra bussola per comprendere quello che verrà.

Parlando di social, su instagram hai un account molto apprezzato dove proponi contenuti tematici: qual è la tua ispirazione?

I contenuti che pubblico nascono dal desiderio di unire il mondo della moda ad altre dimensioni. Nel caso di “Opera Ladies” mi sono divertito nell’associare alcune eroine dell’opera a look da passerella, che fossero capaci di reinterpretare l’allure dei personaggi. Sulla stessa scia ho realizzato altre due raccolte: una sul mondo della letteratura e l’altra su quello delle fiabe. Sono dei progetti a cui tengo davvero, perché desidero dare il giusto lustro alla moda al pari di nobili arti “riconosciute” come queste citate.

Il tempo è già finito, ma prima che tu vada: che messaggio vuoi lasciare alla nostra community?

Vi lascio con una massima della signora Prada, la quale, consigliando una bambina col sogno di diventare designer, disse: “Study, study, study, learn, watch movies, watch art, read literature and learn that a piece of clothing, serves the rule of making you live better.”

Grazie per questa intervista, a presto!


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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

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Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
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