LA Caverna


L’importanza della vita nel suo valore ci ricorda la precarietà dei nostri successi

“Bisognerebbe evitare di predicare ai giovani il successo nella solita forma, come lo scopo principale della vita. Il motivo più importante per lavorare a scuola e nella vita è il piacere nel lavoro, il piacere nel risultato, e la consapevolezza del valore del risultato per la comunità. ...

... La preoccupazione dell’uomo e del suo destino devono sempre costituire l’interesse principale per tutti gli sforzi tecnici. Non dimenticatelo mai in mezzo a tutti i vostri diagrammi e le vostre equazioni. Fate le cose nel modo più semplice possibile, ma senza semplificare. Cerca di diventare non un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.” (Albert Einstein) L'educazione al sentire di essere parte di un "Insieme" matura comportamenti virtuosi nella cura della nostra vita. Una persona vale quando in lei è maturata la sensibilità a tutto ciò che è collettivo, universale. Questa sensibilità permette la percezione dei valori, la costruzione di una straordinaria identità morale. Valore è condividere un’idea quando qualcuno la formula e qualche altro la realizza; valore è un lavoro di squadra, dove il successo è reciproco; valore è un’innovazione portata a conoscenza di chiunque. Il valore non può essere tutto, e solo, attribuito a un singolo fattore, evento o persona. È incredibile il rilievo che si dà al successo e la poca importanza che si dà al valore. Il successo non corrisponde sempre a una persona di valore eppure è diventato un termometro sociale, la misura dello spessore di una persona. Il successo è effimero, sottile, labile. Una cosa che si ha si può perdere e quindi si cammina con la paura a braccetto, mentre ciò che si è ha vita dentro di noi. Conformarsi all’idea di successo nel perfetto stile di ville, barche, denaro, fama e approvazione sociale, è perdere di vista cosa è veramente importante. È questione di AVERE e non ESSERE. Molte volte l’uomo di successo si identifica con i soli interessi connessi alla sua persona, si sente interiormente separato e superiore agli altri. “Il successo è una cosa piuttosto lurida, la sua falsa somiglianza col merito inganna gli uomini.” (Victor Hugo) Gli uomini di valore, invece, sono in grado di entrare in sintonia con le altrui emozioni, di essere abili dal punto di vista relazionale, di essere aperti ai diversi punti di vista imparando ad ascoltare e prestare considerazione alle critiche. L’uomo di valore non spreca la vita inseguendo falsi miti, ricercando l’approvazione altrui, costruendo un’esistenza di facciata solo per la vanità di essere osannato e ricompensato dai soldi. Politici, uomini d’affari e di spettacolo, attori e cantanti di successo improvvisamente tagliati fuori dal sistema finiscono per deprimersi. Per le persone di valore, che puntano alla propria crescita spirituale, che hanno principi elevati, il successo, la fama e i soldi, sono una conseguenza non l’obiettivo finale. Qui si muove il concetto espresso da Einstein che sprona ad essere persone di valore piuttosto che di mero successo. Il vero successo è la progressiva realizzazione di un obiettivo o un ideale di valore (Earl Nightingale), un viaggio dove si incontrano difficoltà, ma non ci si arrende, dove si impara dai propri errori a cambiare ciò che non dà i risultati sperati, dove non ci si scoraggia per gli insuccessi ma si resta lucidi e motivati. La grandezza dell’uomo di valore sta nel saper dare e ricevere, nell’agire e nell’attendere, nell’essere mite e forte, virtù fondamentali che condizionano la nostra condotta di vita e influiscono sul nostro successo. “Chi ha un perché per vivere può sopportare qualsiasi come”. (Nietzsche)


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In questo numero hanno scritto:

Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Alessandro Cesare Frontoni (Piacenza): 20something years-old, aspirante poeta, in fuga da una realtà troppo spesso pop