LA Caverna


L’Amico

Il vecchio detto “Chi trova un amico trova un tesoro” lo troviamo nel Siracide un testo sapienziale, noto anche come Ecclesiastico, non accolto nella Bibbia ebraica ma solo in quella cristiana, dove viene anche aggiunto “Per un amico fedele non c’è prezzo, non c’è peso per il suo valore” (Sir 6,14-15).

Tra le realtà più preziose, nobili e belle della vita c’è anche l’amicizia, una responsabilità più che un’opportunità, poiché è una modalità dell’amore che è esigente. L’amicizia è un camminare insieme, inseparabile da una comune aspirazione verso una grande realtà: la gioia dello stare insieme, una storia di incontri, l’esperienza della gratuità.

Non esistono molti trattati sull’amicizia, eppure l’amico riveste un ruolo considerevole in tutto l’arco della vita. Poter contare sulla disponibilità e l’aiuto disinteressato dei propri amici, rappresenta un elemento importante perché rientra nella dimensione di quel sostegno sociale che è uno dei mediatori più fondamentali per affrontare gli inevitabili, logoranti eventi dell’esistenza (una malattia, un fallimento matrimoniale, un problema di lavoro, un lutto…). Il supporto di un amico rappresenta, dunque, uno dei fattori che concorrono a influenzare lo stile del vivere soprattutto nei momenti difficili.

“Amico”, oggi, è una parola sciupata, degradata, profanata. Amico è un termine ricorrente ma una realtà rara, più uno stratagemma per raggiungere nel modo più facile uno sporco interesse che una condivisione di vita. La maschera della menzogna e dell’ipocrisia copre il volto di tanti falsi amici, foglie secche e frutti marci dell’albero delle umane relazioni, che cadono al primo soffio di un vento avverso. Quanti amici ipocriti, quanti calcoli egoistici, quanti abbandoni e tradimenti nel mercato avvilente delle relazioni umane!

Gli amici sinceri sono pochi. Non sono aumentati con i social networks. Contattare e confrontarsi con una persona non é stringere un’amicizia. Un profilo, una faccina, è sufficiente per entrare nell’elenco di amici virtuali, di cui difficilmente conosciamo l’identità, ma basta un clic sulla tastiera e, senza tante discussioni, li eliminiamo dalla nostra vita. Si decide in fretta di essere amici, ma l’amicizia è un frutto che matura lentamente, afferma Aristotele.

Il vero volto dell’amicizia ci avvicina al divino. Un amico sincero ci libera dall’angoscia della solitudine e rende i nostri passi più sicuri e spediti quando ci sorprende l’oscurità della notte. “Una delle qualità più belle della vera amicizia è capire ed essere capiti”. (Seneca) L’amico, spesso, è più di un fratello, cui affidiamo noi stessi, senza calcoli e difese. È una consegna senza riserve, senza timori, una disponibilità d’animo fino a dare la vita. “Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità”. (Madre Teresa di Calcutta)

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In questo numero hanno scritto:

Filippo Baggiani (Torino): commerciale settore moda, scrittore allo stato quantico
Umberto Pietro Benini (Verona): salesiano, insegnante di diritto e di economia, ricercatore di verità
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro