Carmen Consoli e’ una cantautrice molto preparata che ancora affina la propria tecnica al Berklee College of Music di Boston, che questa settimana l’ha accolta per esibirsi in ottima performance ed intervista. La Consoli descrive come “urgenza” quel sentimento che la ispira a scrivere un testo nuovo, che puo’ essere in italiano o siciliano o altra lingua a seconda delle emozioni che vuole esprimere, e dopo aver scritto il testo passa alla musica.
Stephen King e’ il mitico scrittore del Maine, dov’e’ passato dal giornale locale di Lisbon Falls a riempire scaffali e cinema di tutto il mondo con libri come IT. Anche lui, nel suo libro “On Writing” (leggetelo), descrive la musa ispiratrice nello stesso modo della Consoli. In un qualsiasi momento della giornata, ripensando ad un evento, gli viene l’urgenza di buttare su carta la situazione da cui tutto si dipana, costruendo personaggi e storie senza nemmeno sapere dove va a parare. Solo dopo, con il cisello, toglie e taglia, quasi come lo scultore.
Vi chiederete anche voi come fara’ mai una robot a sentire un urgenza ed essere veramente creativa (chi lo dice che robot debba essere maschile)? Per i lettori digitali raccomando https://blogs.scientificamerican.com/observations/creativity-and-ai-the-next-step/ che non da una risposta definitiva, ma un sunto sullo stato di sviluppo della tecnologia.
Chi vi scrive ha avuto la carriera artistica stroncata all’asilo, quando la maestra mostro’ un disegno a mia madre e, con aria mesta, disse che magari come meccanico o ingegnere me la sarei cavata nella vita. Anche piu’ tardi alle medie, nella performance natalizia col flauto verde di plastica, il prof raccomando’ un corso di studi a basso contenuto artistico. Vivo felice pero’, nella consapevolezza che Mr.Bean e’ un ingegnere, oltre che comico straordinario e mia giustificazione perenne nell’abbinamento colori.
Capirete quindi la mia curiosita’ nell’analizzare il processo creativo, e nel vedere come l’intelligenza artificiale possa aiutare o prendere le redini. Da qualche anno con generative design si intende la capacita’ di alcuni software di aiutare il progettista a proseguire nel modo piu’ efficiente. Ed un paio d’anni fa Google ha chiesto ad un robot di costruire un radiatore senza che questo avesse in memoria nessuno dei radiatori prodotti prima. Il risultato e’ fantastico: una forma cosi’ strana che sia in Google sia in un paio d’universita’ hanno pensato ad un qualche malfunzionamento dell’algoritmo, fino a quando han dovuto riconoscere che quella forma e’ effettivamente quella che meglio consente di scambiare calore, e nessuno mai l’aveva inventata.
Curiosate anche voi, e’ una delle cose belle della Vita .