Ad un certo punto, verbalizzando i suoi pensieri, dice: “Ma secondo te una mamma che un giorno va all’ospedale e poi arriva a casa con una bambina molto piccola e ti dice pure che è tua sorella, tu puoi dire che non è vero?” “No, non credo, ma perché dici questo?” Se ne va alzando le braccia: “Vabbè, ma così allora me la devo tenere!”
La sorellina di Costanza
Costanza, 3 anni, è seduta vicino a me pensierosa, e con le palme delle mani sul mento fissa il vuoto.