Notizie dagli USA


Di corsa tra Washington e Idaho

Di quando in quando viaggio per lavoro; è cosa rara rispetto all’era pre-Covid, ma le mie abitudini non cambiano: a fine giornata una bella corsetta per rilassare la psiche e stressare articolazioni e legamenti. Il medico m’ha raccomandato di limitare la corsa, secondo lui dovrei andare solo sull’erba e non andare oltre i 5km. Tuttavia, più la giornata lavorativa è intensa, più devo correre, e le ginocchia se ne fanno una ragione.

Mi è capitato di correre una ventina di chilometri questa settimana, lungo un fiume che attraversa gli stati di Washington e Idaho. Scenari da cartolina, con monti innevati, fauna in abbondanza e paesini sparsi qua e là, ed incontri di autoctoni, quelli che ti dicono con vanto che lì è la patria delle patate d’America. Son conversazioni sempre divertenti: tu sei sudato marcio, tira vento sottozero, e non sai nemmeno cosa rispondere a certe frasi. Cosa dici sull’Idaho patria della patata?

Questa è l’America che preferisco, fatta di gente che spesso non è uscita da quell’angolo di mondo, che ti spiega per filo e per segno meteo, fauna, usi e costumi del paese. E scopri uno sviluppatore software che passa il pomeriggio allevando capre e galline, un altro progettista ha comprato un trattore da $200.000 per i suoi 16 ettari, e l’ha reso a guida autonoma. La lista di stranezze che ho sentito in questi anni di corsette nell’America profonda riempirebbe un libro.

Sia qui, sia in Michigan, Maine e molti altri stati che ho visitato, la capitale Washington appare lontana, le trasmissioni delle CNN o Fox vengono viste con schifo, solo se non c’è una bella partita in TV. In vista delle elezioni molte persone metteranno il cartello del candidato preferito nel giardino di fronte casa, per dire a tutti di che sponda sono. Adesso è ancora presto per tifare pubblicamente per Biden o Trump: il primo da’ segni di scompenso cognitivo importanti, il secondo forse finisce in prigione, sarebbe come scegliere tra la padella e la brace.

La maggior parte delle opinioni che raccolgo va’ nella stessa direzione, gente che vuol far bene ed impegnarsi per il proprio angoletto di Washington, di Idaho, quello che sia, dove si conoscono tutti i vicini, non arrivano i migranti illegali, le bandiere americane lungo la strada sono molte e giganti, sempre al vento, dove l’uomo è uomo ed il cavallo è cavallo. Ogni volta trovo la massima ospitalità: tutti vogliono sapere cosa faccio, mi fanno mille domande su robot, intelligenza artificiale, i lavori del futuro. Tutti sorpresi che anche li in mezzo alle patate si possa fare innovazione tecnologica, creare automazione, software che nulla ha da invidiare a cosa si fa presso aziende blasonate in Silicon Valley.

La differenza con le città più grandi e woke, dove molti vogliono apparire prima di essere, dove i ritmi non consentono di staccare dal lavoro dopo pranzo per accudire le caprette, dove pochi riflettono e troppi si abbeverano senza senso critico alle notizie del mainstream, è veramente notevole. Non sono certo esperto di turismo, ma se doveste visitare questo grandissimo paese, non fermatevi solo nelle metropoli costiere. Vedere chilometri e chilometri di granoturco, come a Wichita nel Kansas, o noiosissimi campi di patate nell’Idaho non è sicuramente degno di nota, ma partecipare al Riverfest o visitare Coeur d'Alene vi farà conoscere il paese vero, coi suoi paesani. Un’esperienza preziosa quella di conoscere gente dall’ottimismo incrollabile in un futuro migliore, sempre pronti ad accogliervi: l’America vera, non quella che vedete in TV.


© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro