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Competenza o Democrazia nella politica americana

Alberto da Twitter chiede se e come sia possibile per un americano, al limite un britannico, accettare e magari osannare la scelta di un leader perché “competente” o “tecnico”, ed accettare che sia messo al potere senza che partecipi ad elezioni. In tutto il mondo la gente si fida del proprio medico, avvocato o commercialista, a livello individuale. Al contrario, quando si parla del bene comune e delle decisioni politiche, è evidente che...

... in America e UK i leader politici prendono le decisioni mentre scienziati e competenti hanno un ruolo separato e subalterno di consiglieri, mai di decisori. Come mai i nostri Presidenti vengono dalla politica, dallo spettacolo, e non dal vertice dell’economia o della medicina? Come abbiamo fatto ad eleggere Trump, Biden, e non Fauci? Due milioni di famiglie americane se lo chiedono spesso, ricordando i cari portati via dal virus.

In effetti i medici al Congresso sono sempre stati pochi, da un minimo di cinque ad un massimo di venti, e non hanno mai rivestito cariche importanti, nonostante gli USA spendano più del doppio della media europea in sanità, in un settore a prova di crisi economica. Le lobby della sanità investono molto per dare una patina di correttezza alle norme che poi consentono loro di fare cartello ed arricchirsi sulla pelle dei pazienti, ed avere qualche dottore al Congresso serve.

Tutte le democrazie si son chieste se sia meglio essere guidati da esperti o dal popolo. Come il dittatore di epoca romana, il competente può decidere rapidamente, mentre raccogliere consenso dalla gente richiede tempo. Questa domanda è tornata prepotentemente al centro del dibattito politico del Covid: facciamo bene ad affidarci agli esperti nel tracciare la rotta tra marea di contagiati, correnti di varianti e scogli di ospedali zeppi di pazienti? E come fidarsi di esperti di un qualcosa di assolutamente nuovo come il Covid? Dove la capacità di modellazione matematica mette in dubbio quelle epidemiologiche, dove non sai se fidarti del pneumologo o dell’internista che dicono due cose diverse? Per chi volesse approfondire, un bell’articolo qui.

John Dewey definiva la democrazia come un metodo di intelligenza organizzata, proseguendo una tradizione che vede anche Churchill preferire il consenso del popolo all’indicazione degli esperti. Nel mondo anglosassone lo chiamiamo “pragmatismo”, per indicare che il parere degli esperti va ascoltato, ma la decisione va presa in nome e per conto degli elettori, ed il parere della maggioranza è sacro. Siamo riusciti a votare Trump con 74 milioni di elettori che lo seguono anche su concetti indifendibili. Gli inglesi decidono per la Brexit e poi tranquilli seguono BOJO sull’immunità di gregge, come fanno? State meglio in Italia, dove riuscite ad evitare le elezioni e mettere al potere un “tecnico”, sicuramente “competente”, sicuri che faccia il bene del popolo?

Se pensiamo ad un Bush di fronte alle torri gemelle, un Obama col suo “yes, we can” un Trump col suo “make America great again”, ed infine Biden con “buy American, make American”, il ruolo e valore del leader democratico è quello di sprone ed indirizzo della gente di tutti i giorni, non dei piani alti dove si respira aria rarefatta. Sono messaggi semplici, dritti al cuore, che fanno affidamento su valori condivisi per portarsi appresso tutto il gregge. Sono messaggi che un Fauci o altro competente non riescono a dare, perché loro mettono sempre un “ma” di troppo. Vaccinatevi, ma continuate a metter la maschera. I contagi sono diminuiti, ma ora arriva una nuova variante. Dovrebbe succedere così, ma potrebbe succedere cosà. Il gregge non capisce cosa fare con i “ma”, e non fa nulla. Nessuna execution.

Il nostro cervello da comuni mortali, Umarell da cantiere, o tassista di centro cittadino, o avvocato del foro, quel “ma” non lo digerisce. Razionalmente lo capiamo ma le nostre emozioni si spengono. Quando deve motivare gli inglesi sotto le bombe tedesche Churchill dice: “il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: è il coraggio di continuare che conta. Se stai attraversando l’inferno, continua a camminare. Oggi non è la fine”. Senza “se” e senza “ma”, i messaggi vanno al registro delle nostre emozioni, e funzionano, le cose vengono effettivamente fatte.

La risposta ad Alberto da Twitter è chiara ad ogni americano dal 1863, quando Lincoln ci dice che lo stato è libero quando il governo è della gente, fatto dalla gente, per la gente. Chi avesse tempo può rileggere il discorso di Gettysburg qui, e riflettere se anche in Italia valga la pena pensarci, ed ascoltare la maggioranza della popolazione più che il parere incerto del competente del momento. 


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