... “così fa tutti”.
Il consumo d’alcol è aumentato di quattro volte durante l’anno e mezzo di semi-reclusione, ed ora che siamo liberi di uscire come marmotte a primavera, stiamo prosciugando bar e pub come non ci fosse un domani. Per forza, quando ti abitui a bere Gin & Tonic come acqua frizzante, poi diventi cliente simpatico al barista. A maggio abbiamo consumato 30% più bevande alcoliche rispetto allo stesso mese del 2019, siam diventati delle spugne.
Dal punto di vista medico questa non è una bella notizia: sedentarietà ed aumento di otto kili spianano la strada a fattori di rischio come ipertensione, resistenza all’insulina e maggior deposizione di grasso da parte del fegato, che a loro volta aumentano le probabilità di diabete tipo due, problemi cardiaci e circolatori importanti. Si moltiplicano gli articoli scientifici (come questo) che considerano l’impatto pesantissimo dei lock-down. È vero che riduce il rischio di contagio da virus, ma il danno metabolico e piscologico di medio periodo sono importantissimi, forse il gioco non vale la candela?
Chiunque abbia provato a perdere peso, chi da giovane per entrare in categorie atletiche, da adulto per star nei vestiti, da anziano per non compromettere le articolazioni, sa che eliminare questi kili da Covid è un’impresa ciclopica. In America la battaglia contro l’obesità dura da anni (qui) , ed il fatto che questa condizione raddoppi il rischio di ricovero e morte per Covid non ha spaventato nessuno, anzi ci siamo appunto appesantiti.
Che fare? La gente è veramente stressata. Oltre agli studi di psicologi e psichiatri pieni di pazienti, abbiamo quattro milioni di persone che si son licenziate per cambiare vita, ed i medici sanno che provare a togliere birra ed altre bevande adesso, sarebbe una missione impossibile.
Meglio mandare tutti all’aria aperta, mari e monti, staccarsi dagli schermi e riprendere scarpinate ed attività sportive. Insistiamo sul movimento e poi vediamo come va la linea, prosit.