Musica in parole


Omaggi a Mozart

Come ogni anno il mondo della musica celebra Mozart nei giorni intorno al suo compleanno, a fine gennaio.
Prima di tutto lo festeggia Salisburgo - dove Wolfgang nacque il 27 gennaio 1756 - con la “Settimana Mozartiana”, famoso festival di forte richiamo. Anche in Italia si ricorda il grande Maestro soprattutto nei luoghi dove Mozart soggiornò da adolescente. Ad esempio lo fa Torino, città in cui Wolfgang compì quindici anni, e dal 2020 lo fa Verona che ospitò Leopold Mozart e figlio nel loro primo tour italiano.

“Mozart Nacht und Tag”, la maratona musicale torinese di successo, ormai alla XVI edizione, ha in programma anche i brani dalla genesi curiosa che il compositore scrisse per organo meccanico (riproduce musica incisa su rullo). Una “novità tecnologica” che il genio di Salisburgo stroncò, trovandola riduttiva e povera di risorse; nonostante ciò, le drammatiche condizioni economiche in cui versava nei suoi ultimi anni gli fecero accettare l’incarico del mecenate conte von Deym, invaghito di quel marchingegno alla moda.
Il risultato sullo spartito fu mirabile e quei brani del 1790/91 continuarono a essere eseguiti su vari strumenti musicali mentre l’oblio è caduto sull’organetto automatico.

Il ricco calendario del festival “Mozart a Verona” comprende un progetto davvero particolare: la Scuola campanaria della Città propone due concerti di undici campane azionate dai maestri campanari, impegnati a far risuonare musica mozartiana.
Tutto ciò è possibile perché le campane delle chiese suonano secondo un sistema detto “alla veronese”, rarissimo metodo (codificato nel 1776) che permette di far eseguire melodie e veri brani musicali a questi strumenti.

Un originale modo di ricordare oggi Mozart e il suo soggiorno a Verona, dove l’allora giovane prodigio della musica si esibì con enorme successo nel gennaio 1770, facendosi ricordare negli anni a venire.

Ultima nota: i viaggi giovanili di Mozart, compresi quelli in Italia dove si spinse fino a Napoli, furono estenuanti per la salute del ragazzino, molto indebolita da vari problemi. Sopportò troppi disagi tra interminabili ore di carrozza, impegni massacranti in tante città e alloggi a volte freddi e malsani. L’esperienza italiana però fu per lui (e per chi lo incontrò) molto importante e indelebile e Wolfgang scriverà al padre “Se ci penso bene, in nessun altro Paese ho ricevuto tanti onori, in nessun altro luogo ho goduto di tanta considerazione come in Italia”. Monaco, 3 ottobre 1777.

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In questo numero hanno scritto:

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
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Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro