Musica in parole


Polka e champagne

Uno scherzo musicale composto per evocare il suono delle bottiglie di champagne mentre vengono stappate: è la Champagner-Polka op 211 di Johann Strauss jr., il più famoso di una famosa famiglia di musicisti (e autore del Valzer Sul bel Danubio blu).

Tipico brano associato alle feste di fine anno, la Polka spumeggiante non di rado è nel programma del celebre Concerto di Capodanno della Filarmonica di Vienna.

L’abbinamento musica e vino spumante nei titoli delle composizioni era tutt’altro che insolito nella Vienna dell’Ottocento, per un genere musicale che seguiva le tendenze, le mode dell’alta società.

La stessa Polka dello champagne riprende il ritornello di una canzone di taverna, popolare e molto in voga in quel periodo di metà secolo.

Anche se ormai legata ai riti benaugurali di ogni dicembre, la danza è stata composta per un’occasione diversa.

Nel 1855 J. Strauss II fu richiesto come Maestro direttore per la stagione di concerti estivi a Pavlovsk, vicino a San Pietroburgo, luogo che in Russia si intendeva far decollare come punto di ritrovo per l'aristocrazia russa. Il compositore accettò, per anni mantenne l’impegno e il progetto ebbe successo; ai concerti assistettero più volte lo zar Alessandro II e la sua corte.

Fu per uno di questi appuntamenti estivi che Strauss nel 1858 scrisse la Polka-Champagne e la nobiltà russa apprezzò lo stile fresco, spumeggiante - e molto viennese - della sua musica. Tornato in patria, il musicista propose quel brano anche al pubblico di casa con uguale successo. Erano gli anni in cui a Vienna fiorivano le sale da ballo e l’entusiasmo per il vino spumante.

I tre fratelli Strauss avevano un cognome famoso già per merito del padre Johann - acclamato compositore e autore della stranota Radetzky-Marsch - ma insieme crearono davvero un impero dell’intrattenimento in musica, un brand si potrebbe dire, che diede loro fama, successo internazionale e ricchezza.

Pensare che Strauss padre voleva il primogenito bancario, il secondo figlio militare di carriera e il terzo diplomatico e si oppose duramente a che i tre studiassero musica.

Fu la madre ad accontentare i ragazzi aggirando il divieto paterno viste le grandi doti dei figli; Johann jr. di nascosto prese lezioni dal primo violino dell’orchestra del padre (che ruppe lo strumento del figlio quando lo scoprì).

Johann Strauss jr. portò in Europa e negli States le sue danze e le operette, cui dedicò con successo l’ultima parte della vita. Ovunque l’allegria della Champagner-Polka, associata all’idea di un brindisi per le feste era (ed è) salutata con calorosi applausi.

In attesa del Concerto viennese del 1° gennaio 2024 (direttore Christian Thielemann) vi lascio qui la versione della polka diretta da Riccardo Muti a Vienna per il Capodanno 2004.

Prosit!

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In questo numero hanno scritto:

Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite