Mai tramontato dal suo apparire in Giappone, questo genere di intrattenimento è dilagato ovunque e in Occidente è stato rinvigorito dalla Finlandia che forte dei moltissimi appassionati ha lanciato la prima competizione mondiale nel 2003.
Facciamo però un passo indietro e torniamo a inizio anni Settanta quando il giapponese Daisuke Inoue inventa il primo apparecchio per karaoke; è solo un prototipo ma l’idea in sé ha gran successo.
Il boom arriva con gli anni Ottanta; la tecnologia è stata messa a punto e il divertente intrattenimento è chiamato karaoke che in giapponese significa “orchestra vuota”: chiunque su una base musicale può cantare una canzone leggendone il testo che scorre su uno schermo.
Nelle grandi città del Giappone nascono i karaoke bar, il business avanza, la nuova passione canterina contagia il mondo e invade altri campi, cinema, televisione e poi internet.
Da noi è Fiorello che negli anni Novanta lo ha introdotto in tv con un programma molto popolare.
Se in Giappone la passione resta salda e anche altrove se la passa bene è in Finlandia che spopola: nascono addirittura i “taxi karaoke” con schermi e microfoni all’interno che permettono ai clienti (fino a quindici persone) di cantare e sfidarsi durante gli spostamenti da un luogo all’altro.
Da qui l’idea del campionato mondiale che, un’edizione dopo l’altra è cresciuta moltissimo; un evento divenuto anche occasione per scoprire talenti oltre a incrementare settori che intorno ad esso si muovono.
Oggi la notizia non è solo che il karaoke sia approdato su Tik Tok ma che Spotify abbia annunciato l’ultima funzione karaoke, prevista a livello globale a breve. La novità sta nel fatto che la app giudicherà le performance con un voto e grazie a tale modalità Spotify potrebbe diventare la prima applicazione a trasformare questa semplice fruizione musicale in un’esperienza attiva. L’azienda attende i primi esiti, fiduciosa per il proprio bilancio.
Da ultimo informo che la prossima finale dei Campionati Mondiali di Karaoke si terrà a Panama, novembre 2023. Non solo brani pop ma classici rock, arie d'opera e altri generi musicali sono accettati.
Chi vuol cimentarsi ha un anno di tempo per esercitarsi.