Nel leggere “Editoria & Amazon”, il primo libroincipit al mondo, scritto e appena presentato dal nostro editore Riccardo Ruggeri, si scopre che è stato pensato corredato di colonna sonora. Con il permesso dell’autore vi anticipo che si tratta dell’arcinota “Hallelujah” di Leonard Cohen. La canzone ha avuto genesi lunga, travagliata e la prima incisione fu un vero insuccesso. È complessa da decifrare e il racconto della parte musicale richiede attenzione.
Dunque armiamoci di pazienza (per assaporare Cohen ce ne vuole sempre) e proviamo.
Hallelujah, Cohen dixit e
re David prima di lui
Partiamo da circa 3000 anni fa, all’epoca di re David, che prima di essere sovrano d’Israele era pastore e musicista, probabile suonatore di kinnon, strumento a corde, una specie di cetra. Anche da monarca David attribuì importanza alla musica e a lui si deve l’organizzazione di canti e musica nel Tempio.
A Gerusalemme davanti all’Arca dell’Alleanza la musica c’era e il Re sottolineò il momento con danze e canti vigorosi. Così lo ricorda anche Dante incontrandolo in Purgatorio e definendolo l’umile cantore di salmi (“umile salmista”).
L’accordo segreto è in Do maggiore. La musica è descritta nel testo
È il David re e musicista quello cantato da Cohen in apertura del suo “Hallelujah”:
“Ho sentito di un accordo segreto
Suonato da David e gradito al Signore”
Sul significato dell’accordo segreto si sono spese tante parole ma musicalmente parlando il percorso è raccontato dai versi successivi della canzone, composta in Do maggiore:
“Ma a te della musica non importa poi molto, vero?
Beh, fa così:
Il quarto, il quinto
Il minore scende, il maggiore sale
Il re perplesso compone l’Alleluja.” *
Ecco, i versi della strofa descrivono gli accordi che quelle parole accompagnano. Il sofisticato gioco tra testo e musica sta qui: mentre Cohen canta “il quarto”, suona l’accordo costruito sulla nota FA (quarto grado di DO) e così via, “il quinto” (accordo sulla nota SOL, quinto grado) “Il minore scende” (accordo di La minore) “il maggiore sale” (col cambio di una nota l’accordo diventa maggiore).
Ascoltando la canzone abbiamo quindi il racconto in parole della musica che stiamo ascoltando.
1984, l’insuccesso di Cohen
alla prima incisione
La struttura musicale del brano è semplice e ripetuta nel corso delle strofe; dopo la prima sfortunata versione incisa nel 1984 ne sono seguite altre dell’autore mentre iniziavano a fiorire le cover divenute famose tra cui quelle di Bob Dylan e Jeff Buckley.
Dagli anni Novanta tutti vogliono questo Hallelujah
Il capolavoro di Cohen comincia a brillare dagli anni Novanta per non fermarsi più. Lo si ritrova anche nei film, nelle serie Tv, nei talent show.
Settembre 2021,
Hallelujah anche
al festival di Venezia
La storia della canzone e del suo autore è alla Mostra del cinema di Venezia 2021 nel documentario “Hallelujah: Leonard Cohen, a Journey, a Song”.
Ottobre 2021,
Ruggeri ha scritto, voi leggete,
Cohen canta
Chiudo tornando al libroincipit che nella stesura in sintesi di Ruggeri ha un tempo di lettura previsto di otto minuti, all’incirca la durata della versione https://youtu.be/YrLk4vdY28Q di “Hallelujah” cantata dall’autore. Leonard Cohen (Live in London).
Buona lettura e buon ascolto.
*traduzione di Yuri Garrett