Quella del chip sottopelle è ormai una storia vecchia, un'idea sfruttata da decine di film di fantascienza negli ultimi 30 anni. Il costo di questi oggetti sembra essere diventato estremamente conveniente (cheap per dirla all'inglese) tanto da poter essere distribuito in massa. Lo stesso Elon Musk, l'eccentrico imprenditore californiano, da molti considerato un genio del futuro, è pronto a potenziare il cervello umano con un chip, avendo lanciato nel 2016 una sua azienda chiamata, Neuralink che ha come obiettivo proprio l’interconnessione fra umani e computer. Certamente lo scopo iniziale sarà quello di aiutare le persone con difficoltà motorie o con deficit neurologici, ma il futuro non ha limiti.
Tornando all'auto controllata da un chip sottopelle, dovendo cambiare auto per adeguarmi alle sempre più restrittive norme anti-inquinamento del Nord Italia, mi rendo conto che moltissime automobili ormai non hanno bisogno di chip sottopelle per essere controllate. In realtà è l'auto che controlla noi. Qualche giorno fa è stata una lavatrice a provare a controllarmi. L'App che mi era stata suggerita dalla casa costruttrice, per verificare il corretto funzionamento della lavatrice, voleva conoscere “anche il mio numero di scarpe” per essere installata, pena la rinuncia al prezioso servizio a valore aggiunto.
Ma come faccio se il chip è incastonato nella mia nuova automobile o peggio ancora nel mio corpo? Quasi tutte le auto che ho valutato per il mio nuovo acquisto, hanno evoluti sistemi informatici di comunicazione con la casa madre. E' tutto bellissimo: la casa costruttrice sa se la gomma destra è sgonfia, se i freni sono da sostituire o se l'olio del motore è troppo denso. Dopo aver investito decine di migliaia di euro in un'auto nuova mi ritroverò con un un'azienda che oltre a sapere tutto in tempo reale dell'auto che mi ha venduto, saprà tutto o quasi anche di me e della mia famiglia. Temo di dover fare un corso accelerato di ingegneria elettronica con l'aiuto di Rob Dolci ancora prima di sedermi nella mia nuova auto. O forse dovrei consultare un avvocato esperto in tutela della privacy?
Amici lettori della Gen Z, a differenza di noi, immigrati digitali, voi dovrete fare sempre più attenzione quando acquisterete qualcosa di elettronico di un certo valore: se pago molto un oggetto ma cedo a questo tutti i miei dati personali è vero che il prezzo del chip inserito nell'oggetto potrebbe essere molto basso, ma potrebbe rivelarsi troppo “alto” rispetto al vero valore del servizio reso.