Quando parliamo di Millennial e Gen Z facciamo riferimento a generazioni differenti rispetto a quelle passate, che adottano stili di vita e attuano comportamenti di consumo del tutto nuovi rispetto agli standard precedenti. Propensione internazionale, approcci digitali, disintermediazione degli spazi d’acquisto e maggiore attenzione all’etica e ricerca di brand di nicchia, condivisione con gli altri rispetto al possesso, ricerca dell’unicità e dell’autenticità. Infine, non per ordine di importanza, la ricerca dell’esperienza con culture differenti è un valore.
Variano gli usi e i costumi perché anche il contesto è cambiato. Il mondo è una grande piattaforma digitale iperconnessa, che inevitabilmente plasma il comportamento: instant message, social network, crescita degli assistenti vocali, fino all’orami utilizzo prossimo dell’intelligenza artificiale. prossima AI.
In un panorama cosi fluido nel quale intervengono numerosi stimoli comunicativi e dove le possibilità di accedervi sono pressoché infinite, in che modo le aziende e gli addetti ai lavori nel campo della comunicazione e del marketing possono catturare l’attenzione dei consumatori? Ogni anno la sfida si fa sempre più complessa, in particolar modo per quei brand abituati a rivolgersi ad un pubblico adulto, ma che giocoforza non è più sufficiente per la sostenibilità del business.
Fino a qualche anno fa le aziende arano abituate ad utilizzare una tecnica push, in un contesto di comunicazione unidirezionale il messaggio era spinto verso il pubblico attraverso l’utilizzo di canali di comunicazione tradizionali e il resto veniva da sé. Oggi non basta più.
La comunicazione si è diventata bidirezionale, una rete di nodi interconnessi che può espandersi anche fino a 360° a seconda dell’argomento. L’utente da tradizionale si è trasformato in prosumer, ovvero consumatore e al contempo produttore di contenuti condivisibili in un network potenzialmente infinito.
E i brand devono avere il coraggio di mettersi in gioco capendo che il vecchio modo di fare pubblicità non è più sufficiente. Per raggiungere le nuove generazioni qualcosa che differisca dalle logiche tradizionali. Se si vuole comunicare efficacemente, affinché ci sia un ritorno sull’investimento generando così valore e sostenibilità per l’impresa, si deve avere il coraggio utilizzare differenti canali di comunicazione e numerosi strumenti di analisi (Big Data in primis). La vendita di diamanti crolla, perché? Perché', ad esempio, le aziende sono fisse al vecchio modo di far pubblicità a maschi-bianchi-ricchi, mentre i diamanti li comprano i Millenial e la Gen Z.
E’ necessaria, quindi, una strategia integrata che sia in grado di governare un modello cross canale, sia on line che off line. Creare e saper sviluppare contenuti adatti al contesto e pubblico, che tocchino le giuste sensibilità e che propongano elementi in grado di preservare e aumentare la riconoscibilità del brand. Il 2019 è stato considerato come l’anno del “design for feelings”: l’utilizzo del linguaggio emozionale non è più una scelta creativa alla quale ricorrere in occasioni speciali, bensì è uno degli strumenti necessari nel nuovo approccio. Le presone devono sentirsi coinvolte, ingaggiate e rese partecipi di una storia nelle quali si sentano protagoniste. Il concept creativo non solo per le campagne ma per le attività quotidiane, nelle quali il video è diventato elemento imprescindibile così come la crescita del contenuto audio all’interno della propria narrazione.
Ascoltare prima di parlare, colloquiare invece che spingere, essere originali e veri piuttosto che finti, aperti al dialogo senza rinunciare alla propria integrità ed essenza. Qui solamente spunti: in comunicazione non esiste una formula magica, non esiste il per sempre ma il coraggio di osare quello si.