IL Digitale


Greta e la digital trasformation

Greta non ha preso il Nobel ma riesce a portare l’attenzione di media, politici e consumatori sugli effetti del cambiamento climatico. Specialmente, fa un ottimo lavoro nel costruire la coscienza civile e politica dei ragazzi, che finalmente imparano a protestare per un ideale e misurarsi col mondo atrofico e pessimista dei grandi. Greta, in questa sollecitazione, serve come il pane.

Approfondendo sul cambiamento climatico, i libri e le interviste di Naomi Klein sono piu’ intensi. Il nocciolo della questione e’ che per fermare l’impatto umano sul cambiamento climatico dovremmo ridurre i nostri consumi del 10%, qualcosa che e’ successo solo con la grande depressione del ’29. Probabilmente dovremmo anche ridurre la popolazione mondiale, per buona misura. Raccomando la lettura di “This changes everything: Capitalims vs. The Climate” , o per chi ha meno tempo questo https://www.theguardian.com/books/2014/sep/19/this-changes-everything-capitalism-vs-climate-naomi-klein-review . Ne emerge un quadro chiaro: sic stantibus rebus pare che dovremmo rivedere completamente il sistema capitalistico.

E’ pur vero che nonostante la crescita economica degli ultimi anni, sia in economie avanzate come gli USA sia in alcune di quelle emergenti, c’e’ stata un importante riduzione dei gas serra, di consumo energetico e di altre risorse naturali, come pure di inquinamento. Secondo Andrew McAfee del MIT di Boston, questo trend di miglioramento puo’ essere ulteriormente accelerato grazie all’innovazione tecnologica ed alla digital transformation in particolare. Raccomando il suo nuovo libro, “More from Less”, per i dettagli.

Il punto che mi interessa e’ la dematerializzazione dei nostri consumi: i volumi di atlanti geografici, macchine fotografiche, orologi, stampanti, giornali, impianti musicali ed altri prodotti sostituiti da applicazioni digitali sono calati drasticamente. E come dicevo nella puntata precedente anche il trasporto sta diventando molto piu’ efficiente grazie alle piattaforme shared, cosa misurata dal calo di risorse naturali. In agricoltura le applicazioni di precision farming, basate sull’innovazione digitale, danno evidenza di una crescita dei volumi a fronte di diminuzione di fertilizzati ed aree dedicate all’agricoltura. Sorprendentemente i consumi di acciaio, alluminio e rame sono scesi del 15%, 32% e 40% dai picchi di pochi anni fa. Questo significa un calo dell’inquinamento da attivita’ estrattive molto importante.

Sono sufficienti queste efficienze per le richieste di Greta e Naomi? La digital transformation cresce in modo esponenziale, per cui i concetti McAfee sono assolutamente credibili e realistici, magari ce la caviamo.
La deriva liberista del CEO Capitalism ha portato problemi di equita’ e ridistribuzione che richiedono una raddrizzata, ma la spinta all’efficienza propria del capitalismo, quella data dall’innovazione tecnologica e digitale, e’ quanto serve.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Roberto Zangrandi (Bruxelles): lobbista