Le maggiori aziende digitali (Facebook, Apple, Alphabet/Google, Microsoft e Netflix) generano $4.2migliaia di miliardi e sono a tutti gli effetti in posizione di controllo dell’economia americana ed in parte mondiale.
Da dove provengono queste fortune e questa disuguaglianza crescente? Chiaramente il numero di consumatori che spende $600-1000 per uno smartphone aiuta queste aziende, come pure lo sfruttamento reso possibile da un uso schiavistico della tecnologia, ma un recente articolo di Harvard Business Review ci da degli spunti di riflessione interessanti (https://hbr.org/2019/11/how-should-we-measure-the-digital-economy).
Gli americani spendono circa sei ore al giorno sul digitale, e si illudono che tutti i dati che scambiano siano gratis. Cercare informazioni su Wikipedia sembra gratuito, e nessuno si sogna di comprare un enciclopedia rilegata come di vedeva in molte case anni fa. Il numero di prodotti smaterializzati dal digitale e’ alto, e non toccando piu’ questi prodotti e sentendo che sono gratuiti, ci confondiamo. Ognuno di noi trova difficile dare un valore al digitale perche’ sfugge ai nostri sensi. Quanti di noi pagano per leggere i giornali on line e quanti di noi pagherebbero per usare Facebook?
I ricercatori hanno intervistato un gruppo di utenti Facebook e visto che in media vorrebbero $48 per non usarlo per un mese, cifra che sale a €97 per utenti in Europa. Queste sono cifre molto maggiori dei circa $500/utente generati dalla pubblicita’ raccolta da questo social media. Sono anche cifre che non sono raccolte nelle misure tradizionali di Prodotto Interno Lordo usate in economia, perche’ non ci sono acquisti di materie prime e trasformazioni industriali dietro alla fabbrica digitale. In pratica con il digitale abbiamo molte piu’ funzionalita’ a nostra disposizione, molti piu’ benefici, senza pagare un dollaro in piu’.
Questo capita anche in alcuni esempi di economia fisica. Nel mondo automobilistico un utilitaria di oggi ha contenuti che una volta erano solo disponibili su auto di lusso, eppure il prezzo (inflazione a parte) non e’ aumentato. Invece di alzare il prezzo, si vende di piu’ a parita’ dello stesso.
La capacita’ di aggiungere funzionalita’ e smaterializzare i prodotti fisici e’ l’efficienza capitalista dell’innovazione digitale, una cosa che ci aiuta molto anche nella riduzione dell’inquinamento e nel tenere Greta in forma. A questo punto, come ci ricorda l’amico Erik Brynjolfsson autore di questo articolo, cerchiamo di non dimenticare misure piu’ soggettive dell’Economia4.0: la nostra felicita’ e soddisfazione della vita lavorativa. L’abbiamo scritto nella Dichiarazione d’Indipendenza, sarebbe ora di perseguire questa felicita’ invece di ridurci a ritmi di vita impossibili.