IL Digitale


Data Driven, guidati e controllati dai dati

Con l’onomatopeico FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) si indica normalmente lo strapotere di poche aziende che controllano buona parte dei nostri consumi e comportamenti, l’apoteosi del Ceo Capitalism di cui spesso parliamo su Zafferano.news.

Il termine iniziale era fang, che si traduce con “dente canino di lupo” oppure di serpente velenoso, quindi l’aggiunta di una seconda altra “a” (Apple) ha liberato l’immaginario collettivo dal senso di orrore che le fauci ed il dominio di queste aziende giustamente esercita.  

Per capire quanto pervasive sono queste piattaforme nella nostra vita quotidiana, nulla di meglio di un bell’infographics colorato per vedere quanti dati passano ogni minuto, negli USA.   


Per fare un rapporto col mondo, alle 230,000 chiamate al minuto fatte su Skype in America ne corrispondono altri 2 milioni a livello mondiale. La concentrazione di così tante informazioni in capo a poche aziende ha consentito una profilazione completa: non è esagerato dire che Facebook conosce ogni cittadino americano molto meglio di quanto non lo possa conoscere la CIA, ed infatti la decisione di proporre una propria criptovaluta (Libra) nasce dalla certezza del numero di clienti su cui l’azienda potrebbe contare.   

Con il crescere del controllo sulla popolazione, i FAANG hanno anche aumentato la spesa in attività lobbistiche, per spingere il governo americano ad adottare leggi e norme favorevoli, e per chi volesse approfondire raccomando https://www.wired.com/story/facebook-knows-more-about-you-than-cia/?verso=true ed anche https://www.bloomberg.com/graphics/2019-amazon-lobbying/?utm_source=twitter&utm_content=businessweek&utm_medium=social&cmpid=socialflow-twitter-businessweek&utm_campaign=socialflow-organic

Se è facile esprimere opinioni su questi fenomeni, fare paralleli con Orwell ed altri che in passato hanno previsto un forte controllo nelle mani di pochi, credo sia comunque utile considerare i numeri ed i dollari che vanno sempre seguiti per capire le reali motivazioni. Tutte queste attività, che vanno dall’uso dei social media, a telefonate e messaggi, a ricerche di informazioni e prodotti su internet, le compiamo in modo gratuito regalando dati a chi li usa per farci pagare di più e controllarci meglio. Un affarone. 

Occorre quindi una sana dose di scetticismo, sarcasmo e prudenza nei nostri passi digitali. Quel milione e quattrocentomila americani che ogni minuto usano Tinder lo fanno nella convinzione di non esser controllati, ma sappiamo che tutto quanto va su internet, ci resta.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Silvana Ambrosiani (Milano): manager
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Giancarlo Saran (Castelfranco Veneto): medico dentista per scelta, giornalista per vocazione
Patrizio Suntas (Porto di Golfo Aranci, Olbia): pescatore e cuoco