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Spring break 2025

Dopo aver spalato più di mezzo metro di neve quest’inverno, per una volta ho deciso di unirmi alla folla di giovani universitari che scende sulla Florida come gli Unni dei tempi migliori. Sono conscio dei rischi: con mia moglie vogliamo semplicemente sdraiarci in spiaggia, qualche giorno di relax, nuotate e poi rientrare. Attorno a noi migliaia di ragazzi che hanno una settimana di pausa dai corsi prima della preparazione degli esami di fine anno.

Miami, Fort Lauderdale, Orlando e tutte le città della costa hanno la polizia in stato di massimo allarme, alcune richiamano la Guardia Nazionale per dar manforte, per proteggersi dai barbari. Noi abbiamo scelto Hollywood, sulla sottile striscia tra mare e canale che va da Fort Lauderdale a Miami. Chilometri in linea retta, con mare, spiaggia, passeggiata e fila infinita di negozi, ristoranti e locali turistici. Le regole sono interessanti: niente fumo (neanche all’aperto), bottiglie di vetro, skateboard ed assolutamente nessun rifiuto lasciato a terra.

Con regole del genere vi sembrerebbe di essere in Svizzera, invece mi sembra di essere tra barbari. Non si vede il minimo gusto nel vestiario, in compenso sono molte le persone ben oltre i 200 chili che mollemente avanzano da un negozio all’altro, o rotolano in spiaggia. Nessuno fuma, ma tantissimi portano in spiaggia impianti stereo senza senso, con una cacofonia a tutto volume che mischia musica caraibica, tecno e country. Sono tutti felici e contenti, si riempiono di bibite e cibarie, specialmente messicane, e si asfaltano in spiaggia a cuocere come trichechi al sole.

In acqua siamo pochissimi: tanti bimbi che giocano, pochi giovani che si tuffano, io ed altri tre pirla a nuotare in un mare cristallino. Da un lato sto attento ad evitare meduse e squali, dall’altro vedo il vero melting-pot americano: rossi da ustione solare, bianchi, marroni, neri tutti mischiati e sdraiati in spiaggia. Gli studi ci dicono che il 42% degli americani è obeso, ma la spiaggia davanti a me è più sul 60%.

Quando mi sdraio per asciugarmi viene il bello: cerco di filtrare il rumore degli altoparlanti da spiaggia ed origlio, di cosa parlano i miei vicini? In linea generale sono divertiti, rilassati, ridono. La maggior parte parla di episodi a scuola, al lavoro, in famiglia, cose di tutti i giorni, alcuni parlano dell’economia, della crescita dei prezzi delle uova, della colazione ai diner, dei ristoranti che sono diventati proibitivi. Pochi parlano di Trump: è evidente che tra sconosciuti si cerca di mantenere un minimo di prudenza, nonostante dal vestiario, tatuaggi e scelte musicali ardite non diresti che abbiano la testa sul collo.

Non posso certo dire che questa striscia lunghissima di spiaggia in Florida possa dare la misura corretta del polso del paese, ma appare evidente che Europa, Ucraina e resto del mondo sono proprio lontani. I commenti alla litigata tra Trump e Zelenski trovano tutti d’accordo, con un bilanciamento tra chi da’ tutta la colpa al Presidente ucraino e chi ne da’ un minimo anche al nostro: basta sprecare soldi all’estero. Basta idee idiote: Washington deve occuparsi delle uova, della nostra economia, della nostra sanità. Un personaggio che sembra ricevere solo apprezzamenti e’ Kennedy: le sue uscite sono giudicate tutte positivamente, a differenza di quello che sembrerebbe dai media.

Son contento di questa mini-vacanza: mare stupendo, cucina ideale, ed una full-immersion coi barbari che sono scesi da ogni stato del centro, sud e costa est degli Stati Uniti. Escludo di rimanere in contatto con loro nei prossimi mesi, ma per qualche giorno di sole ne e’ valsa la pena.


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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
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Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Guido Saracco: già Rettore Politecnico di Torino, professore, divulgatore, ingegnere di laurea, umanista di adozione.