Notizie dagli USA


Il trenino dell’Ohio

La sera del 3 febbraio ho un occhio sul telegiornale e l’altro su TikTok, per vedere qualcosa di divertente e non deprimermi del come le notizie vengono raccontate dai media. All’improvviso sul social media appaiono decine di video di esplosioni e nuvoloni di fumo in Ohio, sembra l’apocalisse: ma in TV nulla.

Quella sera un treno deraglia vicino ad un paese da 5.000 abitanti, ed il New York Times ne scrive solo dieci giorni dopo (qui), avendo speso due settimane a raccontarci di palloni cinesi, UFO ed altre notizie vuote. Il trenino di 150 carrozze ne manda a sbattere ben 50, piene di liquidi tossici ed infiammabili che appestano l’ambiente. Se leggeste solo il NYT, o media mainstream amici dell’amministrazione Biden, avreste l’impressione di un incidente senza grosse ripercussioni. Duemila persone han dormito fuori casa qualche giorno, i ragazzi han saltato scuola una settimana, ora è tutto risolto: the show must go on.

Senza essere un giornalista investigativo, ed armato solo di internet, cerco di capire come mai sui social media si vedono scene dantesche, mentre su TV e giornali si ha l’impressione di una cosina da poco. Vien da ridere, perché proprio in quei giorni spendiamo $400.000 di missili per tirar giù dei palloni gonfiati, uno dai cinesi ed un paio da club di boy-scout. Le telecamere son tutte col naso all’insù, dalla Casa Bianca ci parlano degli UFO, mentre in Ohio migliaia di persone sono intossicate, decine di migliaia tra animali da cortile e pesci muoiono, e piove addirittura acido cloridrico su case e campi. Ma in che mondo distopico siamo finiti?

Nella prima metà di febbraio, tra questo trenino in Ohio e l’articolo di Seymour Hersh sull’attentato al North Stream, dai media di regime abbiamo ricevuto solo omertà, diniego ed irrilevanza. Secondo loro dovevamo fare attenzione ai palloni spia, agli ufo, e naturalmente a Putin che è sempre in procinto di uccidere il mondo libero, ma non lo fa mai. Arriviamo pure all’assurdo che l’azienda responsabile del treno, colpevole dell’errata classificazione sulla pericolosità delle merci e del non utilizzo degli impianti frenanti richiesti per questo tipo di trasporto, tale Norfolk Southern, assolda dei giornalisti compiacenti per contraddire le notizie apparse sui social media (qui).

Il lato triste di questa vicenda è vedere che giornalisti sono stati arrestati per aver ficcato il naso in questo trenino, ed indagato sulla pericolosità dei prodotti chimici rilasciati. Abbiamo per le mani un incidente che inquinerà la zona per almeno vent’anni, che ha rilasciato enormi quantità di sostanze cancerogene, che sta provocando reazioni allergiche a due ore di guida dal luogo dell’incidente, che forse è responsabile della morte di pesci e bestiame d’allevamento a cento miglia di distanza dove ancora vaga la nuvola tossica, e stiamo a guardare i palloni cinesi? Biden a fatica dichiara lo stato d’emergenza solo 17 giorni dopo il deragliamento, e lo fa attraverso un burocrate sconosciuto, per non dar risalto alla notizia.

La libertà d’espressione è anche quella d’ascolto, del poter contare su tante fonti per quanto possibili indipendenti che riportano e corroborano la notizia. Dobbiamo garantire ai giornalisti le condizioni per fare bene il loro mestiere, proteggerli dai potenti e dalle loro cupole omertose, che vediamo bene in un caso come questo. Alla luce dei fatti TikTok e Twitter sono più affidabili di NYT e WP, che con la scusa delle loro fonti anonime e dei competenti a libro paga, finiscono per intortare la realtà come vogliono, ma il piatto resta indigesto. Le notizie vanno servite crude, come la battuta di fassone: al limite un filo di condimento per capire la storia, ma tutto il resto è cibo per la nostra zucca, in modo che interpretiamo come vogliamo, senza guardare, e tantomeno ascoltare, i palloni gonfiati.


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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
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