In che senso è un gioco surrealista? I surrealisti, in particolare quelli più inclini alle sperimentazioni tecniche e visive, hanno indagato nuovi mondi e usato il flusso di coscienza, mutuato dalle allora nuove teorie psicanalitiche, in modo creativo e spontaneo. È una tecnica definita “moderna”, anche per l’uso del materiale, perché è basata su immagini pubblicate sui giornali o riviste, oppure fotografie o anche testi… Pensiamo al cinema, che ne ha imitato lo stile utilizzando nei film gialli gli iconici messaggi costruiti con le lettere ritagliate dal giornale, del serial killer che non vuole farsi riconoscere.
Perché affascina ancora oggi gli artisti ma anche il pubblico? Perché l’impiego di materiali diversi rompe gli schemi, non solo dal punto di vista tecnico ma anche per i contenuti, perché è come se aprisse a mondi immaginari e immaginifici, surreali nel senso di “oltre la realtà” per l’appunto. Permette di utilizzare qualunque materia o oggetto e mescolare tecniche diverse tra loro in modo inedito, semplicemente lasciandosi trasportare dall’improvvisazione, come nel jazz. Con l’avvento del digitale la sperimentazione avviene direttamente sul pc, con una scelta di immagini direi infinita, magari per poi tornare al fisico. Ho notato alcuni giovani pittori che utilizzano il collage digitale mescolando realtà molto lontane tra loro e poi usandole come base compositiva per dipinti molto particolari, che appaiono fluidi, come fossero smembrati dall’interno.
Personalmente ho sempre usato il collage nei momenti di passaggio tra una serie di opere e un’altra, oppure quando non ho chiarezza e sento distanza dalla pittura. Mi accende sempre, come un farmaco potente che libera la mia anima.