Supplemento


Spremuta di Camei

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CARO SALVINI, UN CONSIGLIO DISINTERESSATO: SI DIMETTA

Caro Ministro Matteo Salvini,

Sarò breve. Noi non ci conosciamo, non esiste uno straccio di prova che ci colleghi, non ci sono trojan, l’unico contatto che abbiamo è virtuale, seppur giornaliero: io, seduto, vedo lei, in piedi, sempre agitato, e nei luoghi più strani. Tutto qua. Non se l’abbia a male, ma nel 34% dei voti da lei presi alle europee il mio voto non c’è. L’unico contatto fra noi è avvenuto nelle urne del 4 dicembre 2016 quando abbiamo votato NO al tentativo di colpo di stato dell’establishment.

Questa lettera aperta (come ovvio, non pretendo risposta) finirà subito sul mio Blog e poi nel Supplemento di Zafferano.news (è digitale, esce ogni sabato, è gratis, è scritto in un buon italiano da persone perbene, non parla di politica: si abboni). La notte del 4 dicembre è stato un momento di grande commozione per me, membro di una famiglia antifascista, anticomunista e antiazionista che ha molto sofferto, e che, per colpa di un manipolo di birbanti, avrebbe potuto di nuovo molto soffrire. Averli respinti è stato importante.

Nel caso di questa lettera aperta invito i direttori dei quotidiani cartacei e di quelli digitali, che spesso riprendono i miei pezzi dal Blog, di pensarci bene prima di pubblicarla. Scrivere a un “politicamente appestato” come lei, caro Salvini, è atto quantomeno sconsiderato, figuriamoci pubblicarlo. Quello che poteva fare per il paese, difendere i confini e ripristinare la legalità, lei l’ha fatto. Per quel che vale (nulla) io gliene sono sinceramente grato. E tutti i 27 capi dell’Europa la pensano come lei: non lo dicono, ma i migranti nessuno li vuole, se non quelli delle ZTL e delle staff vaticane, per i quali è argomento di conversazioni salottiere finto umanitarie che però, curiosamente, li eccita.

Sarò breve. Si dimetta da vicepremier e da ministro, chieda di essere sostituito da Giancarlo Giorgetti. Ma non faccia cadere il governo, tanto le elezioni anticipate non ci saranno mai: sono birbanti, ma non fessacchiotti. Se ne vada in punta di piedi, l’ottanta per cento dei cittadini, anche quelli che non la votano, sanno che il suo compito lei l’ha compiuto: ripristinare la legalità sul problema migranti. E i capi dei 27 Paesi la pensano come lei, anche se fingono di contestarla. Ha notato? L’attaccano sempre sulla forma, non sulla sostanza.

Lei è diventato, nel bene o nel male, l’uomo considerato più potente in Italia. Ma questa è una fake truth istituzionale. Lei, e immagino lo sappia, è potente solo sulla carta e solo in termini di immagine. Il potere vero è rimasto nei tabernacoli ove è sempre stato, e continua a stare, e a essere gestito dai soliti noti. Lei ha toccato una delle ostie benedette, si è inventato quota 100 e lì si è politicamente suicidato. Tutto qua.

Sono convinto che, come capo della Lega, comincerà per lei una vita nuova, prenda la politica come un divertissement, vedrà, sarà felice. 


QUANDO ACQUA E AMUCHINA SI CONFONDERANNO SAREMO COREGONI STERILI

Trent’anni fa i laghi della Romandia (Svizzera), Lemano e Neuchâtel, secondo i “competenti” di allora erano molto inquinati, perché ricchi di scarti di prodotti chimici e di materiale fecale. Cantone e Comuni interessati misero a punto un piano pluriennale, fecero grandi investimenti, un largo uso di impianti di depurazione, ottenendo la pulizia dei laghi da ogni inquinante, in particolare furono eliminati tutti i fosfati nella liscivia e tutte le materie fecali.

Tutto bene, ma ora, altri “competenti”, su suggerimento dei pochi pescatori rimasti, ripreso in mano il dossier, si sono accorti che i pesci stanno praticamente scomparendo, siamo al 70-80% in meno rispetto ad allora. E hanno pure trovato la spiegazione scientifica. Conosciamo da sempre il ruolo assegnato dalla natura alla materia fecale: decomponendosi nelle acque, diventa cibo per i batteri, e i batteri, a loro volta, cibo del placton, questi infine, nutrimento per i pesci. Noi ci mangiamo i coregoni, gettiamo lische e nostri rifiuti fisici nel lago, e così via lungo l’intera catena alimentare, nei secoli dei secoli. Eravamo arrivati al punto di chiamare questo ciclo “vita”. Claude Delley, non uno scienziato, ma un vecchio pescatore di Portalban, ha trovato, dopo l’operazione di candeggio tecnico dell’acqua, la sintesi scientifica: “Il lago è troppo pulito, i pesci non possono vivere in acque sterili”. Secondo il Trono di Spade sterile significa “morte”, sarà mica non per eccesso di lerciume ma per eccesso di pulizia?

Altri “competenti”, come Audry Klein, segretaria generale del Cipel, la commissione internazionale per la protezione delle acque dei laghi, ne prende tranquillamente atto ma è perentoria: “l’acqua dei laghi serve a noi umani per berla e per lavarci”. Non lo dice in modo esplicito, ma si capisce che non c’è posto per i pesci. Il dilemma acqua per uomini “sì”, per pesci “no”, mi pare oggetto da disputa filosofica. Preferisco sfilarmi. Una notazione a margine. Capisco che gli svizzeri decidano di non più mangiare gli eccellenti coregoni dei loro laghi visto che ormai i loro super impianti di depurazione, stanno via via trasformando l’acqua in Amuchina, e a quel punto gli ultimi coregoni, sterili, scompariranno. Però non mi è chiara l’alternativa.

Infatti, il “mercato” ha sostituito sulle loro tavole i vecchi coregoni di lago con i gamberetti importati del sudest asiatico. Cosa è saltato loro in mente? Come può una persona perbene consumare tali gamberetti , sapendo che per produrli si distruggono immense foreste di mangrovie e per ogni chilo prodotto vengono immessi nell’atmosfera 1603 kg di CO2 (per la stessa quantità di carne rossa il CO2 è inferiore del 15%, sic!). Cari svizzeri, ripensateci, non sarebbe meglio immettere, diciamo q.b. (quanto basta, NdA) di materiale fecale (vostro, of course) nel lago, e così si riattiva la catena alimentare? Tornerebbero i coregoni e voi uscireste dalla sudditanza di orrendi cibi globalizzati come i gamberetti dell’orrendo sudest asiatico. L’Amuchina spediamola in Oriente e i gamberetti plastificati, ad alta emissione di CO2, se li mangino i cinesi.

Altrimenti, se va avanti così, un giorno vivremo in un mondo dove acqua e Amuchina si confonderanno e noi, sterili, ce la batteremo con i coregoni, sterili, per una dubbia sopravvivenza.


riccardoruggeri.eu

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