IL Digitale


La Libra in salita

Da maggio, quando Facebook ha fatto trapelare l’intenzione di lanciare una nuova criptovaluta, gli animi si sono scaldati e con essi le valutazioni di Bitcoin e criptomonete concorrenti.

Nonostante i 2,4 miliardi di utenti e la promessa di lanciare la nuova applicazione gia’ a fine giugno, lo scetticismo e resistenza delle istituzioni (in USA come in Europa) hanno ritardato il tutto di almeno un anno.

Zucki ha fatto un passo indietro dai riflettori e mandato avanti il suo fido David Marcus, che ora spiega al mondo come non serva fidarsi di Facebook per usare Libra, perche’ hanno formato un consorzio con altre 28 aziende ed organizzazioni non governative che garantiranno tutti gli aggettivi politicamente corretti immaginabili.

Se pensiamo all’altro condominio di 28 membri sempre pronti a garantirci equita’, sviluppo sostenibile e pace tra i popoli, capiamo di essere in una botte di ferro (chiodata). Marcus ripete lo stesso refrain sentito in passato: Facebook non sara’ responsabile di Libra, perche’ saranno questi membri che in modo collegiale faranno in modo che tutto sia equo e sostenibile. 

Tralascio la decostruzione del termine “collegiale” che farebbe buonanima di Jacques Derrida, o sarcasmo a buon mercato fin troppo facile da immaginare. Il punto interessante è questo concetto di democratizzazione della responsabilità di Libra. 

E’ mai possibile che trafficanti, delinquenti e terroristi useranno Libra per i propri affari? Possiamo forse immaginare che l’ampia fascia di popolazione già esperta di evasione ed elusione fiscale sfrutterà questa nuova piattaforma per evitare le tasse? Quanto è credibile che le élites dietro ai 28 membri si arricchiranno molto, a prescindere dal commercio e da chi esegue le transazioni? Quale dei due gruppi di 28 è più giusto e democratico: quelli che vogliono i soldi, o quelli che vogliono i voti?

E’ ovvio che queste ipotesi sono pura fantascienza, e che a farle si fa peccato. Ma forse, se il mondo politico ora si erge a paladino della giustizia per rallentare e mettere i paletti tra le ruote di Libra, un peccatino ce lo possiamo permettere. “Follow the money” è il motto di molti investigatori, ma serve ad ognuno di noi per mantenere un occhio sufficientemente critico su queste nuove operazioni digitali. 

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale
Alberto Mittone (Torino): avvocato penalista, scrittore
Alessio Romano (Torino): millenial
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Giancarlo Saran (Castelfranco Veneto): medico dentista per scelta, giornalista per vocazione