IL Digitale


Vendere app

Conosco un bravissimo giocatore di golf e giovane programmatore, che ha pensato bene di lasciare l’azienda per aprire la sua start-up, sviluppare e vendere un’applicazione per cellulare, un allenatore virtuale. Oggi vi racconto le sue peripezie nel diventare imprenditore, costruire e vendere.

Vederlo giocare sul campo, dal mio bieco punto di vista ingegneristico, è uno spasso: ha un movimento elastico armonioso, e tira la pallina così lontano e veloce che non la vedi. Lui stesso non la vede, ma dal suono e dalla sua sensibilità nel colpo, sa dire con una precisione di più o meno 5 metri dov’è caduta. Cammini cinque minuti per coprire almeno 300 metri, e la pallina è sempre li dove ha detto lui, anche al buio. Per me, ignorante del gioco, è una meraviglia: ennesima prova che il nostro sistema neuro-motorio è capace di cose fantastiche.

Da bravo ingegnere del software, il ragazzo ha sviluppato un’app che utilizza la telecamera per riprendere il tiro, e parecchia intelligenza artificiale per capire sia l’esatta posizione della palla rispetto alla mazza in ogni istante, sia dove andrà la palla al termine del volo e, ancor più importante, cosa fare per migliorare il prossimo colpo. Prima di questa app, gli appassionati golfisti potevano comprare una macchina ingombrante compresa tra i $7-20.000, o ancor peggio pagare un allenatore professionista per migliorarsi nel gioco. Oggi lo possono fare col cellulare, e merita vedere la cosa nei dettagli, qui.

Non potete ancora scaricare l’app dagli store Apple o Google, i lavori sono in corso: come mai? Facciamo un passo indietro.

Ogni giorno 3 miliardi e mezzo di persone si svegliano e sanno che useranno un’app, ma non si accorgono che spenderanno quasi cinque ore della loro giornata sullo smartphone, tra un’app e l’altra. Al contrario Apple e Google lo sanno benissimo: è la loro miniera d’oro. Lo sanno anche i governi, specie quelli totalitaristi, che chiedono alle due aziende di non dar spazio a questa o quell’app, ultima tra tutte TikTok, che ha il grosso difetto di informarci dal vivo ed in diretta su cosa succede nel mondo.

Non credo che un’app per il golf rischi la censura, ma quanto cosa usare questi due canali di vendita? La commissione sulla vendita dell’app si aggira tra il 30% ed il 40%, mentre quella sul rinnovo dell’abbonamento tra il 15% ed il 20%. Apple, in questo modo, guadagna sui $27 miliardi l’anno: sembrano pochi rispetto ai $385 miliardi di fatturato, ma la marginalità è vicina al 100%.

Pensate di essere una start-up: avete investito per sviluppare la vostra prima app, è ora di venderla, ma occorre lasciare un pizzo del 30%. Ed i concorrenti, come se la cavano? Stando sul golf, molte applicazioni propongono una versione gratis con poche funzionalità, ed una a pagamento più ricca, per cui devi pagare $5-8 al mese, $30-50 all’anno. Questo significa dover prima conquistare 4-5.000 clienti, e poi convincerli a pagare per imparare a farlo bene. A quel punto, quando avete pagato la commissione alle due multinazionali e le tasse allo stato, portare a casa un buono stipendio è difficile.

Ecco, quindi, che tanta cura deve andare nello sviluppo del prodotto SW, quanta ne deve andare nella sua vendita, cominciando dalla capacità di influenzare i potenziali clienti, fino a renderli veri consumatori, e specialmente dopo, per tenerseli appiccicati a lungo.

Le statistiche sono chiare: solo 1% delle app per consumatori guadagna, percentuale che sale a 33% per quelle dedicate alle aziende. Nel primo anno di vita, solo lo 0.01% delle app fa profitti, con il 10% migliore che guadagna $223 al mese, mentre il 5% migliore arriva a $2.352 al mese. Ecco che molte aziende aggiungono pubblicità alla propria applicazione, sperando di prendere una fettina di quei $135 miliardi che ogni anno son spesi su Android ed iOS, con $46 miliardi di abbonamenti. Vendere app è un lavoro difficile, per il semplice fatto che la concorrenza è globale, e le multinazionali delle piattaforme hanno il coltello dalla parte del manico.

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