IL Digitale


Virtualizzazione e potenza dei progettisti

Le missioni spaziali sulla Luna hanno richiesto calcoli che oggi sono facilmente eseguiti da un cellulare: in questi 50 anni i computer sono stati miniaturizzati e sono entrati in qualsiasi prodotto, dall’aspirapolvere a guida autonoma all’automobile che è praticamente software su ruote. Siamo arrivati al punto che gli stessi calcolatori sono stati virtualizzati, ossia sostituiti dal...

... software, quindi per progettare una piastrella o una lavatrice usiamo algoritmi che simulano un computer sui cui girano altri algoritmi che consentono alla persona di disegnare e progettare quel che vuole. Perché è importante questa virtualizzazione, questa smaterializzazione?

In primis perché così possiamo lavorare da casa, o comunque in posti migliori di un cubicolo in ufficio: fondamentale in questi 15 mesi di virus, ma importante anche prima per riuscire a collaborare con colleghi lontani. Ho appena cambiato macchina, e son stupito dal vedere la provenienza dei vari componenti: Giappone, Messico, USA, Germania, Sud Africa. Le aziende più piccole possono trarre ancora più vantaggi da questa tecnologia. Per otto anni ho lavorato alla System di Fiorano Modenese, azienda imprenditoriale focalizzata su innovazione di prodotto grazie al fondatore, Franco Stefani, e tutta la sua squadra cresciuta negli anni. Dai macchinari per la decorazione delle piastrelle, che hanno moltiplicato per 10 la produttività del settore ceramico nel mondo, a quelle per il controllo qualità, a quelle per l’automazione di magazzino, l’azienda vince perché’ i prodotti sono i primi sul mercato. Non ci sono economie di scala o altri fattori competitivi che aiutino, come invece succede per una grande multinazionale automotive o aerospaziale: solo la velocità nello sviluppo prodotto, che consente di andare sul mercato con qualcosa che i concorrenti stanno ancora pensando, fa sì che l’azienda cresca in salute.

Il secondo grande vantaggio della virtualizzazione è l’aiuto che dà nel velocizzare lo sviluppo di nuovi prodotti. Fino a pochi anni fa i software utilizzati da progettisti meccanici, elettrici e meccatronici potevano solo girare su costosi computer da tavolo, e la quantità di dati da gestire e comunicare rendeva impossibile lavorare da fuori. I tecnici di manutenzione avevano computer portatili molto costosi solo per leggere i disegni e gli schemi, ma progettare un pezzo richiedeva macchine più importanti installate in azienda. Dal 2013 Cristian Camborata, nell’ente IT di System, ha iniziato a sviluppare la virtualizzazione a supporto dei progettisti, inizialmente per agevolare i collaboratori esterni che non potevano venire tutti i giorni in ufficio, poi per consentire maggior flessibilità ai colleghi interni. Nel 2020, investendo in server di ultima generazione Xeon-G 6246 e schede Nvidia Tesla T4, la virtualizzazione ha raggiunto i primi 50 progettisti che ora lavorano da remoto come fossero in ufficio.

Qui si apre il tema della latenza della connessione ad Internet, ovvero del tempo che passa da quando ho dato un comando al computer a quando esso viene eseguito. Ad esempio, se davanti agli occhi ho la rappresentazione 3D di una ruota e voglio girarla, tagliarla, estruderla, o altro, le mie mani ed occhi devono poter controllare il tutto in tempo reale, altrimenti rischio di dare il comando successivo al momento sbagliato. Ecco l’importanza fondamentale dell’infrastruttura, che aiuta un’azienda come System e migliaia di altre in Italia, a concorrere alla pari con l’estero. Se ho la fibra, o anche un collegamento satellitare a 200mega/secondo come abbiamo nel nord del Maine, i progettisti lavorano con lo strumento migliore e di conseguenza hanno modo di essere i primi nello sviluppo dei loro prodotti.

L’Italia è un paese leader nella produzione di macchinari, che vanno dai robot automotive, alle linee di impacchettamento, a molti altri settori. L’eccellenza dei nostri prodotti e la competitività del paese si giocano su questi ingredienti: imprenditori focalizzati sull’innovazione di prodotto, aziende che stanno al passo con le tecnologie digitali, infrastrutture di prim’ordine. Come nel famoso proverbio sudafricano, non conta che tu sia leone o gazzella, l’importante è correre.


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In questo numero hanno scritto:

Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini