... – “Ci siamo chiesti se le cose che facciamo le facciamo per noi o perché vogliamo fare contenti chi vuole che le facciamo e noi allora certe volte magari ci sentiamo obbligati e cosi ci blocchiamo perché non siamo più contenti” – “Caspita che argomentoni, e allora?” – “Allora la maestra dopo che ci ha ascoltati tutti ha detto che queste emozioni hanno un nome: si chiama ansia da prestazione” e lo dice annuendo con tono significativo e impegnato. Resto in silenzio a guardarlo e lui riprende: “E allora lo sai io che cosa ho capito? Che io voglio imparare le cose ma voglio impararle per essere felice io e non fare cose per fare contenti gli altri”. Interviene Samuele, 5 anni: “Capisci che così per esempio no, se uno arriva ultimo alla gara di sci quello da capire è solo che la prossima volta si esercita di più non che sono un fallito … c’è una bella differenza eh?!” – “Libero, Samuele e tutti voi (gli altri compagni si sono fermati sulle scale ad ascoltare) siete meravigliosi, oggi avete capito una cosa molto difficile, mi lasciate senza parole, grazie”.
“Libero (5 anni), Samuele, tutti, avete capito una cosa molto difficile” parola di maestra
Libero, 5 anni, sta scendendo le scale con i compagni per uscire, mi vede, mi ferma trattenendomi un braccio e con gli occhi che brillano esordisce: “Maestra lo sai che oggi in classe abbiamo fatto una cosa bellissima?” – “Davvero? E cosa?”...