Musica in parole


Trecento anni e non sentirli

Non sono solo i musicisti della classica ad aver motivo di omaggiare quest’anno “Il clavicembalo ben temperato” di Bach, opera in due volumi dalla quale nei secoli hanno attinto artisti dei più diversi generi musicali. Ad esempio vi ricordate “Bad romance” di Lady Gaga? Apre con una trasposizione della Fuga in si minore BWV 869 composta 300 anni fa.

Proprio nel 1722 Bach chiudeva con questo brano il primo volume di 24 Preludi e Fughe (una coppia per ogni tonalità, maggiore e minore) scritto “per utilità ed uso della gioventù musicale avida di apprendere…" (da “Frau Musika. La vita e le opere di J. S. Bach” di A. Basso). Seguirà un secondo libro con le stesse finalità. Lo scopo era dunque didattico, come già altri pezzi scritti per i suoi allievi tra cui i figli, ma con punte di bellezza e poesia tali da aver conquistato nei secoli anche chi era (ed è) lontano dalla musica classica.

Lo storico Piero Buscaroli di quest’opera scrive: “Qui tutto comincia...” e ricorda che a suonare (e studiare) i Preludi e Fughe di Bach sono stati tutti i Grandi della musica da Beethoven a Chopin, a Liszt che li suonava per Wagner, per proseguire con i musicisti del Novecento e quelli di oggi.

Questo “Antico Testamento dei pianisti” (definizione di H. von Bülow) nel suo susseguirsi di 48 brani in totale è tuttora croce e delizia degli studenti dei Conservatori - chiamati a confrontarsi con le difficoltà che contengono - ma anche risorsa infinita di idee musicali e per interpretazioni le più diverse.

Se ne è interessata la musica elettronica e alcuni pezzi della raccolta sono stati utilizzati e rivisitati in chiave rock, jazz, pop, heavy metal. Si sentono nei film e si ballano pure: il progetto “Flying Bach” fa vivere “Il clavicembalo ben temperato” con la breakdance dei Flying Steps (ora in tour mondiale).

Nel 2022 si ricorda questo monumento musicale un po’ ovunque e in Germania anche con una mostra nella casa natale del Maestro.

A voler essere precisi si può omaggiare l’opera di Bach non solo sulla Terra ma anche nello Spazio perché il Preludio e Fuga n. 1(secondo libro) sta viaggiando a bordo delle sonde Voyager dal 1977, inserito nel disco che contiene informazioni e musica per eventuali altre civiltà.

Bach per gli alieni è nell’esecuzione di Glenn Gould (grandissimo interprete bachiano) che trovate quihttps://youtu.be/cyXwwcgozTw.

Chiudo con “Ave Maria” di Charles Gounod (1859). Il brano è universalmente noto ma forse non tutti sanno che nacque dall’idea del compositore francese di scrivere una melodia da sovrapporre al primo Preludio del “Clavicembalo ben temperato”. Ne esistono infinite versioni; la struttura armonico-musicale di Bach sulla quale poggiano ha trecento anni ma regge sempre e bene: vi propongo qui quella col magnifico suono del violoncello di Yo-Yo Ma.

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Zafferano

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In questo numero hanno scritto:

Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro