Musica in parole


Ricordare Louis Armstrong

Satchmo SummerFest è il titolo scanzonato del Festival Louis Armstrong a New Orleans: “Satchmo" era infatti il soprannome del grande musicista, abbreviazione di “Satchel mouth” (bocca a sacco) nomignolo affibbiatogli da ragazzo e che in modo irriverente ne definiva la caratteristica di una grande bocca. Al leggendario jazzista il nome Satchmo divertiva e... 

... intitolò così anche la sua autobiografia.

La città natale di Armstrong lo onora quest’anno in un periodo in cui se ne celebra la scomparsa - il 6 luglio di cinquant’anni fa - oltre a ricordarne la nascita, come ogni 4 agosto.

Toccherà a musicisti giovanissimi aprire il Festival il 31 luglio prossimo, questo sì un bell’omaggio al Maestro: si tratta della banda musicale del The Roots of Music, un doposcuola fondato dopo l'uragano Katrina come sorta di rifugio per ragazzini che, insieme a un pasto caldo e altri aiuti ricevono assistenza nei compiti di scuola e un’istruzione musicale; buono il livello tanto che ai migliori studenti di musica si apre persino qualche opportunità per il futuro. Un miracolo poterli presentare in pubblico ora, dopo che organizzatori e insegnanti han dovuto reinventare i programmi e adattarli alle costrizioni da pandemia. Una riuscita importante, proprio come segnale dell’eredità musicale di Armstrong, bambino dall’infanzia difficile e dal destino segnato se non fosse che a 11 anni finì in riformatorio dove si accorsero delle sue doti musicali e dove imparò a suonare la cornetta, partecipando alla banda dell’Istituto. Poi passò alla tromba, non sciupò questi insegnamenti una volta libero e divenne in breve il musicista di fama internazionale che tutti conoscono almeno un po’ e a cui il jazz deve moltissimo.

Armstrong morì nel 1971 a New York nella sua casa divenuta museo, pieno di spunti per ricordarlo. Se è davvero difficile non avere mai ascoltato almeno qualche nota di “What a wonderful world” o la sua interpretazione di “When the Saints go marching in” - tromba più voce, l’altro suo inconfondibile strumento - il LA House Museum ha da pochi giorni pubblicato con un tweet un meno noto ma bellissimo momento di musica che potete vedere qui: NY Philharmonic Orchestra, Leonard Bernstein sul podio, Louis Armstrong alla tromba. Un bel ricordo. Grande Satchmo!


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In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro