Questo e’ un mestiere dove la componente creativa e’ critica, perche’ occorre creare un testo, uno slogan o una metafora che non siano stati usati prima.
Tradizionalmente questo mestiere si basa sulla capacita’ di ricercare informazioni gia’ disponibili dall’azienda e dai concorrenti, di intervistare chi usa il prodotto o servizio da promuovere, di capire quali sono le leve che smuovono l’audience di riferimento. Per i lettori di Zafferano.News, questo potrebbe apparire un lavoro ideale per un robot con intelligenza artificiale: cosa c’e’ di piu’ facile che filtrare tutto lo scibile e creare una variazione sul tema?
Il mio compagno di corse attorno al fiume di Boston mi racconta di una studentessa che dovendo rappresentare l’incidenza di violenza sulle donne nelle diverse regioni d’Italia, ha pensato bene di usare un foglio di carta per regione, ed accartocciarlo piu’ o di meno a seconda del valore specifico. Chiunque veda questa rappresentazione rimane colpito, perche’ capisce al volo il parallelo tra violenza sulla donna e violenza sul foglio di carta. Non servono spiegazioni, e’ una metafora visiva.
Le metafore, visive o testuali, sono il nocciolo della comunicazione che evoca sensazioni, emozioni e quindi assicurano la comprensione del concetto, anche a livello inconscio. Con i nostri centomila miliardi di neuroni, la nostra mente usa le metafore per creare collegamenti e mappe attraverso diverse aree della nostra esperienza e delle nostre conoscenze. Un robot non ce la puo’ fare: quale intelligenza artificiale riuscirebbe a fare il parallelo tra violenza sulle donne e foglio accartocciato?
Ho citato spesso i lavori di George Lakoff, ed anche oggi raccomando una lettura tosta, di quelle da weekend con pioggia e freddo: https://terpconnect.umd.edu/~israel/lakoff-ConTheorMetaphor.pdf . In questo articolo sono spiegate bene le basi delle metafore, e di come queste ci aiutano nell’astrazione dei concetti e dei ragionamenti.
Occupandomi di digitale, ovvero di un qualcosa che sfugge ai sensi e che viene martoriato da mode e parole inglesi ogni cinque minuti, mi trovo spesso nella situazione di non poter parlare con il linguaggio tecnico ma dover comunque rendere il messaggio in modo chiaro. Un robot potrebbe mai aiutarmi? Come gli verrebbe in testa di paragonare un problema di database ad una ferita lacero-contusa?
Nel breve possiamo quindi contare sull’aiuto dell’intelligenza artificiale a chi fa il copywriter ed altri mestieri creativi: un supporto nella raccolta e classificazione del materiale, nella preparazione di bozze simili a testi passati. Ma il robot non riesce ancora ad essere veramente creativo.