Perché siam tempestati di Ucraina in tutte le salse: ed i russi stanno per invadere a momenti, anzi no attaccano mercoledì alle quattro del pomeriggio, e gli ucraini son nostri fratelli, mamma li turchi pure loro si mettono a parlare con Putin. Se poi il Primo Ministro ucraino si permette di dire che creare tutto questo bailamme li danneggia e fa solo il gioco dei presunti attaccanti, panico: ma come? Siamo qui per proteggervi come fratelli, cosa dite? E Schulz che non vuole perdere anni spesi a costruire l’arrivo del gas russo e dei treni cinesi? Alla Casa Bianca il suo incontro con Biden ricordava i film western: il Presidente in modalità Clint Eastwood pistolero ci assicura che North Stream 2 cesserà di esistere se l’Ucraina viene invasa.
80% degli americani è pronto ad ingolfarsi di ali di pollo e birra per una serata di football, ma non si riconosce fratello ucraino, e nemmeno molto interessato da quanto capita in Europa. L’inflazione al 7.5%, la spesa sanitaria fuori controllo col Covid che ancora uccide, gli sgravi per la famiglia promessi e mai arrivati, come molte delle promesse elettorali ancora disattese, sono argomenti che uniscono appunto l’80% di tutta la popolazione, a prescindere dallo schieramento politico. Addirittura, la crisi dei mussulmani in India riscuote più interesse delle litigate tra ucraini, russi e difensori della libertà.
A voler pensar male, si potrebbe immaginare che l’amministrazione Biden abbia chiesto ai media mainstream di distrarci, di non farci pensare a tutte le promesse elettorali ancora inattese, di unirci nella battaglia contro il famoso Impero del Male, descritto da Reagan nel 1983 nel pieno della guerra fredda e rischio di guerra termonucleare globale (leggetelo qui) .
Ma Putin, e specialmente i russi, han veramente voglia di fare un’altra guerra mondiale? In Ucraina non hanno nulla da guadagnare, difficile capire perché dovrebbero sparar missili. La speranza è che, proprio come a metà degli anni ’80, la gente si ricordi della canzone di Sting: “I hope the Russians love their children too” (spero che anche i russi amino i loro bimbi).
Il Presidente che chioccia a tutto spiano che la Russia sta per invadere, come se Putin aspettasse il suo via libera per tirar missili, ricorda il vecchio proverbio contadino: la prima gallina che canta, è quella che ha fatto l’uovo. Questa domenica del Super Bowl segna l’arrivo di 1.200 tonnellate di armi americane a Kiev: 14 aerei pieni di missili, altro che uova nel pollaio (qui).