La vita della giovane si rivela in pericolo ed è quel momento del poema che ispira a Schubert la sesta canzone del ciclo (Ellens Gesang III, op. 52 n. 6) scritta per voce e pianoforte. Ellen, rifugiata in una grotta al lago Katrine innalza un’implorazione alla Vergine per la salvezza del padre e sua: Schubert musica il testo di Scott che inizia con l’invocazione latina “Ave Maria”.
Il lied piace subito ma dovrà la sua fortuna planetaria alla successiva sostituzione del testo originale con le parole della preghiera cattolica. È così che l’Ave Maria di Schubert diventa celeberrima, impiegata in mille contesti e da ultimo per Batman 2022.
L’ha scelta Michael Giacchino, musicista di origini italiane, famoso compositore di colonne sonore compresa quella dell’ultimo The Batman, che si apre proprio sulle note di Schubert.
La preghiera - con sottofondo di un respiro affannato - è cantata da voci di ragazzi (Tiffin Boys’ Choir, famoso coro di una scuola londinese), il che nella trama potrebbe voler essere in relazione ai ricordi, al vissuto di un mondo infantile.
La melodia di Schubert è usata a più riprese nel corso della storia; riaffiora come eco ma anche con incisivi suoni acuti al violino in un punto ad alta tensione tra Batman e l’Enigmista, l’antagonista.
Giacchino ingloba qualche nota del lied anche nei pezzi originali che scrive per il thriller; ne esce uno Schubert di certo lontano dall’intenzione dell’autore e confezionato per esigenze cinematografiche ma la rielaborazione è vincente. Il film resta tra i più visti in questi mesi e la colonna sonora vive un suo successo indipendente.
Tutte le tracce di Giacchino sono appropriate allo spirito del racconto noir, come riconosce il regista Matt Reeves: “Michael ha portato l'anima, ha portato il terrore, ha portato tutte le correnti emotive e l'atmosfera che un film come questo richiedevano” (J. Burlingame per Variety). Vero e aggiungo che nel prologo, quelle notine di Schubert sembrano davvero uscire da una grotta e chiedere aiuto.