Di fianco a lei sono dipinti un topo disneyano e un pagliaccio. Rifletto con loro sulla spettacolarizzazione del dolore degli altri e sulla gravità di una “bomba”. Ivan, 5anni, interviene, si capisce che la confonde con le bombe atomiche di Hiroshima e di Nagasaki: “Maestra ma c’è il rischio che queste “bombe toniche” le gettino di nuovo?” – “Perché mi fai questa domanda?” – “Perché solo un pazzo non può capire che morirebbe anche lui e tutto il mondo?! Io non so questi grandi che cosa hanno nella testa.” E finisce di parlare agitando le braccia con le palme delle mani all’insù.