USA 2020


Una normale presidenza repubblicana?

Avevamo promesso una valutazione per quanto possibile oggettiva della presidenza Trump, visto che siamo in ogni caso al termine di un mandato. Della politica estera si è detto: una normale presidenza repubblicana, nel bene e nel male. Proviamo a dare ora un giudizio sulla politica interna, al di là delle urla della campagna elettorale e delle immagini faziose dei media repubblicani e democratici.

Trump non ha distrutto...

... la democrazia, come aveva detto chi ne temeva la presidenza. Il sistema di check and balance americano è molto forte e non ha subito alcuna alterazione. A proposito di controlli, la presidenza Trump ha avuto l’incredibile chance di nominare ben 3 giudici della Corte Suprema, il massimo organo giudiziario del Paese. I giudici sono a vita e ora la Corte ha una maggioranza (6-3) di giudici nominati dai conservatori. Per tanti analisti questo è l’unico vero potere interno del presidente e Trump l’ha esercitato molto, scegliendo persone di marca conservatrice – come è suo diritto e costume – che hanno ottimi curricula.

Per il resto, si sa della vicenda dell’economia. Il taglio delle tasse e la creazione di posti di lavoro ha funzionato fino all’arrivo del Covid. Qui Trump ha gestito male la vicenda, ottimo compare dei molti leader occidentali che hanno percorso lo stesso sentiero, magari con meno enfasi di un presidente sicuramente erratico e umorale: sottovalutazione, sbruffoneria, e poi panico, chiusure, riaperture, richiusure, annunci di vaccino. Insomma, nessuna chiarezza progettuale e nessuna decisione coerentemente mantenuta. Se non sarà rieletto, Trump dovrà guardare alla lentezza di risposta e poi agli incredibili errori di comunicazione dei mesi passati. Senza il Covid probabilmente sarebbe stato rieletto facilmente, visto l’exploit di borsa e lavori e visto il fatto che i presidenti normalmente vengono rieletti per il secondo mandato. Dato ciò che succede in Europa e nel mondo sotto leader di destra e di sinistra, una presidenza Biden, che certamente farebbe su quasi tutti i temi economici e sociali l’opposto, non cambierebbe molto sul lato Covid, se non nella comunicazione.

Per quanto riguarda le altre politiche, si è vista la solita politica repubblicana di indebolimento delle politiche abortive e appoggio ai pro-life, forte appoggio a law and order a discapito di aumento di giustizia sociale e accoglienza, indifferenza e disprezzo per il mondo culturale – pecca atavica dei conservatori di tutto il mondo. Quanto al muro e alle gabbie per bambini (entrambe cominciate dai democrats), il tentativo di lotta all’immigrazione nazionale non ha avuto il pieno successo che forse il suo elettorato voleva.

In conclusione, al di là delle urla dei fans dell’uno e dei media dell’altro, anche in questo caso una normale presidenza repubblicana, salvo l’era covid, in cui Trump, purtroppo per lui e per gli americani ha dimostrato di essere parte di un establishment occidentale debolissimo e, alla prova dei fatti, non migliore di lui.

© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro
Tommy Cappellini (Lugano): lavora nella “cultura”, soffre di acufene, ama la foresta russa