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Valuta digitale ed economia sommersa

In questa rubrica abbiamo già visto il ruolo delle criptovalute, private e di stato, e come la Cina con il suo cryptoYuan abbia spinto gli Stati Uniti  a valutare seriamente l’emissione di un cryptoDollaro per evitare di perdere l’enorme vantaggio in termini di controllo del commercio internazionale che ha, grazie al Dollaro. Mark Carney, Governatore della Banca d’Inghilterra, nel 2019 causò qualche problema dichiarando che...

... il dominio del Dollaro danneggia la crescita economica mondiale. Vale la pena di leggere qui

Già, mentre le guerre americane son ben conosciute, e tutti sanno che Obama ha sganciato 29.000 bombe stabilendo un record battuto solo da Trump con 44.000, pochi sanno che gli USA bastonano ancora più forte con Dollaro e SWIFT, il circuito di pagamenti internazionali.

Lo SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) consente agli istituti finanziari di mandare e ricevere informazioni dettagliate sulle transazioni economiche in modo sicuro. Visto che il Dollaro è la valuta di riserva del commercio internazionale, lo SWIFT facilita l’uso della moneta americana come strumento di controllo globale.  Gli USA hanno già bloccato banche russe o iraniane per risolvere problemi che altrimenti avrebbero richiesto troppe bombe. Steven Mnuchin, Segretario del Tesoro USA, ogni volta che il negoziato sulle tariffe imposte da Trump si surriscalda, minaccia la Cina di escluderli dal commercio internazionale e loro vengono a più miti consigli.

Nel contesto internazionale l’economia sommersa è particolarmente importante. In questa categoria rientrano molti attori economici: dal piccolo professionista che non fattura tutto, alla Mafia che deve reciclare proventi miliardari dalla droga, fino a multinazionali molto intraprendenti sull’elusione fiscale, tutti vogliono evitare il fisco. Le dimensioni dell’economia sommersa sono importanti: per dare un idea, solo in Italia la stima è di 550 miliardi, il 27% del nostro prodotto interno lordo.

Alle banche multinazionali viene delegata molta dell’attività di controllo e di anti-riciclaggio. Solo in Europa le banche spendono 20 miliardi all’anno per questi controlli, si legga qui, e nonostante la spesa, il fenomeno è in crescita. L’Intelligenza Artificiale riesce a scovare transazioni sospette e mettere in evidenza attività illecite, ma è una partita a guardia e ladri senza sosta dove tutti investono nelle nuove tecnologie digitali. Abbiamo la prova di questa intensificazione dei controlli dalla nostra esperienza di correntisti: è esperienza di tutti che le transazioni bancarie siano diventate sempre più tracciate. Ci spacciano queste verifiche come necessarie per protezione, ma vogliono solo metter le mani sui nostri risparmi. 

È nelle criptovalute che troviamo l’incontro tra controllo del commercio internazionale e la nostra esperienza personale nel comprare o vendere. Chi ha sperimentato con i Bitcoin, oltre a qualche patema d’animo per le variazioni del suo valore rispetto a Euro o Dollaro, ha provato transazioni  difficilmentre tracciabili, fuori dal controllo della nostra banca o carta di credito.  Possiamo vedere una bicicletta usata e quella vendita (ed importo) restano circoscritte a noi e compratore, nessun altro si fa gli affari nostri.

Facile immaginare come sul darkweb siano possibili transazioni illecite: dall’acquisto di video o software piratati, a cartelle cliniche e carte di credito, fino ai ricatti che si subiscono col ransomware, il pagamento in Bitcoin è impossibile da tracciare. Non a caso si stima che il 44% delle transazioni Bitcoin sia relativa all’economia sommersa. Ottimo articolo qui.

Se qualche lettore volesse entrare nel darkweb attraverso Tor e poi girare tra i 2.700 siti facilmente accessibili, tenga conto che a partire dall’ingresso si viene monitorati attentamente, e si rischia di dare una cattiva impressione surfando da quelle parti, pur restando nel lecito.  Personalmente consiglio il giretto, specie a genitori che potrebbero essere sorpresi delle attività digitali dei figli che in eta’ adolescenziale non hanno una chiara idea dei confini tra moralità, legalità e logica. Prendere un film gratuitamente è un reato, seppur sembri cosa logica da fare visto che basta un click, e magari anche morale all’insegna del “così fan tutti”. Tanto il ragazzino, quanto il professionista, il pensionato o il Signor CEO di turno, attraverso criptovalute decentralizzate come il Bitcoin può avere un modo per non dare troppo risalto ai propri acquisti, o vendite. È un bene, un male?

A livello individuale, nel momento in cui le nostre decisioni sono improntate a logica, morale e legge, siamo a posto. A livello macro, vedendo il numero di persone che comprano e vendono Bitcoin, capiamo che questa valuta digitale ha fatto breccia come strumento di pagamento. Sono aziende private, come Coinbase, che si occupano della custodia e del cambio valuta, e da li possiamo avere una misura dell’entità dello scambio. Sulla sola Coinbase ci sono 35 milioni di persone che sparse in almeno 100 paesi scambiano $220 miliardi lasciandone $7 in deposito. Son soldi.

Se il cryptoYuan garantisse la stessa serietà di aziende private come Coinbase, la Cina avrebbe notevole facilità a far transitare dai propri sistemi un alta percentuale dell’economia sommersa globale. Senza bombardare nessuno, riuscirebbe a scardinare il sistema di controllo dato da Dollaro e SWIFT. Il fatto che poi la gente usasse questo strumento per non pagare le tasse nei propri stati, o per non riconoscere le laute commissioni alle banche occidentali, a Pechino non darebbe poi tanto fastidio. La Cina non ha alcun interesse a truffare il consumatore, anzi: ha tutto l’interesse ad offire un servizio in linea o migliore della Coinbase di turno. Ed attrarre consumatori onesti significa anche catturare una grande percentuale di attori economici del sommerso.

L’economia sommersa, il “nero”, rappresenta un occasione ghiotta per indirizzare lo sviluppo delle tecnologie digitali. Il Bitcoin nacque, come internet, per un ideale di eguaglianza tra i popoli e per facilitarne gli scambi commerciali. Ora le cryptocurrency hanno raggiunto il potenziale anarchico immaginato 30 anni fa, e la Cina lo sta usando a proprio uso e consumo. La prossima mossa sta a Washington: creare il cryptoDollaro e non perdere il controllo sull’economia mondiale che ha avuto finora con Dollaro e SWIFT.

Come si dice in America, è ora di popcorn.

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