Speciale USA 2020 / 2


Trump in maschera

In questo weekend di ottobre centinaia di milioni di cinesi, belli come il sole, sono in giro per il loro Paese: turisti spensierati. Il Covid non è più un problema, l’economia tira più di una coppia di buoi, le esportazioni sono ripartite verso quei Paesi che hanno aiutato la domanda mentre il loro leader Xi Jinping ha preferito aiutare l’offerta.  Xi adesso sorride, pensando al biondo avversario.

Dall’altra parte dell’oceano centinaia di milioni di americani, increduli, guardano un Trump spaventato e pallido che affronta cure sperimentali per uscir dal Covid. Non mancano menti agili come quelle di Michael Moore a suggerire che il contagio potrebbe essere un fake: Biden esce dai media, il Presidente tra due settimane rientra...

... vincitore del virus e pieno di carisma, e potrebbe ancora vincere le elezioni, specie se aggiunge un vaccino ed una milionata di posti di lavoro.

Se ci facciamo prender la mano dal rasoio di Occam (è futile fare con più mezzi ciò che si può fare con meno) o dal ricordo di Andreotti (a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca), la probabilità di questa ipotesi è concreta, ma non ci sono prove.

Le prove invece ci sono per la fake truth della maschera: serve o non serve a prevenire il contagio? Oggi sappiamo che il virus si trasmette via aerosol, con particelle così piccole da viaggiare tranquillamente 10 metri e galleggiare in aria per ore. Sappiamo quindi che la maschera è meglio indossarla: sempre al chiuso in presenza di sconosciuti, ed anche all’aperto se poco arieggiato e con folla attorno. Lo sappiamo già da qualche mese, quindi che ci sia ancora dibattito sull’uso della maschera è curioso al limite dell’idiota.

Ma è all’inizio del contagio che in America ed Europa è partita la fake truth veramente dannosa: “Inutile prendere la mascherina, non sapete indossarla perché non siete professionisti e rischiate di farvi del male. Lasciate le mascherine al personale sanitario, che a loro serve e sanno usarle.” Fauci, l'Organizzazione Mondiale Sanità e ogni possibile esperto si sono lanciati in una variante di questa frase tra gennaio e marzo.

Chi ragiona con la propria testa, vedendo che in Asia eran tutti mascherati come a Carnevale, un vago sospetto l’ha avuto. Cui prodest? Da un lato evitare una corsa alla mascherina quando ancora non se ne producevano abbastanza, dall’altro ai potenti di turno per dire che sto Covid era poco più di un influenza e “(nome di città a caso) non si ferma!”.

Trump è abituato alla maschera, ad apparire in modo teatrale a seconda di chi si trova davanti, perché l’ha rifiutata? Fin da subito Fauci gli diceva chiaro e tondo di usarla, ma il Presidente ha preferito tirare diritto, per differenziarsi da Xi che invece la usava.  Trump ha voluto combattere il virus cinese a viso aperto. 
Ed eccoci qua, con un economia che ha ripreso più velocemente delle aspettative, i morti che Fauci voleva evitare (più di 200.000), il Presidente che pare spaventato e malato, l’avversario che ha saputo e potuto imporre disciplina ferrea nell’uso delle maschere, del lockdown e della tracciatura, la consapevolezza che è meglio ragionare con la propria testa e tener la maschera sulla faccia.

Victis et victoribus.

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