Il gioco dell'oca dell'arte contemporanea

Ci risiamo, siamo tornati alla casella di partenza di questo drammatico gioco dell’oca che la satira del Milanese imbruttito definisce la “divanata obbligatoria”. Tra le zone colorate ovviamente la Lombardia è la più rossa e per prima cosa si chiudono i musei, tenendo invece aperte attività essenziali come i negozi di intimo (con tutto il rispetto). Continuo a litigare in giro perché a mio parere...

Troppo chic per promuovere l'arte?

Qualche giorno fa ho ricevuto una mail dalla direzione di Artissima. Con tono laconico mi informavano della rinuncia ad aprire i battenti questo prossimo novembre, causa Coronavirus. La fiera d’arte torinese, che più di tutte le fiere italiane ha una vocazione internazionalistica, ha capitolato in linea ad altre , da Art Basel a Frieze, benché continui a sentirsi una “guida in grado di aprire scenari inaspettati testimoni di un profondo e meditato cambiamento”. Mi domando come mai...

Quelli che vanno e quelli che restano

Quando iniziai a esporre in un’importante galleria d'arte milanese, ormai vent'anni orsono, mi resi conto che ero entrata a fare parte di una "scuderia" e che vigeva in quel mondo una regola derivata da una metafora calcistica: il dovere essere artisti "di serie A". Chi stabiliva chi lo fosse è un enigma per me ancora insoluto.