Letture vagabonde

Le "storie gaglioffe e civili" della prima parte di Letture vagabonde raccontano la vita, le imprese e le opere di personaggi famosi ma anche ignoti al grande pubblico. Alcuni hanno lasciato un'impronta indelebile sulla loro epoca; altri -apparentemente marginali- ne hanno rappresentato il lato oscuro, spesso avvolti nell'alone del mistero e del mito. Le "noterelle" della seconda parte, invece, spaziano dalla storia alla cronaca, lungo un secolo solcato da antinomie radicali: fra progresso e barbarie, promozione sociale e anomia spirituale, brutale oppressione e febbrile volontà di liberazione.

Da ultimo, si interrogano virtù (poche) e i vizi (molti) mostrati da classi dirigenti e leadership politiche, italiane e occidentali, al tempo del coronavirus. Il filo rosso degli scritti qui raccolti -dichiara l'autore- è il puro piacere, e nient'altro che il puro piacere della lettura come dialogo con il libro. Con il caro e vecchio libro cartaceo, egli precisa, quello che Abū Hayyān al-Jāhiz, un sapiente arabo del IX secolo, considerava "un amico che non va a dormire se non prima che tu stesso sia caduto nel sonno". E, aggiunge, se purtroppo non è stato ancora scoperto il vaccino contro il coronavirus, fin dall'antichità esiste però un farmaco efficace contro l'ansia o, meglio, contro il tumulto delle passioni che ci assale e rischia di travolgerci nelle ore più buie della nostra esistenza. Non è certamente l'unico e non garantisce prodigiose guarigioni, ma, diversamente dagli antidepressivi, non causa danni collaterali: è la lettura, appunto, di un buon libro.

La galassia della lettura è popolata di vagabondi irrequieti, che non hanno mete prestabilite. Ma avventurarsi liberamente nei suoi mondi può farne un'esperienza vitale, che mette alla prova la nostra fantasia, le nostre passioni e il nostro spirito critico.

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Michele Magno è nato nel 1944 a Minervino Murge. Si è laureato in filosofia all'Università La Sapienza di Roma. Nel 1971 è all'Ufficio studi della Cgil, dove ha ricoperto diversi incarichi: direttore del Dipartimento internazionale, segretario della Camera del lavoro di Varese, della Federazione dei chimici e della Funzione pubblica. Nel 1986 lascia la Cgil e diviene vice-responsabile della Commissione lavoro del Pci; poi ne dirige la Commissione meridionale e il regionale pugliese. Il suo impegno politico prosegue nel Pds e nei Ds fino alla nascita del Partito democratico. Studioso di questioni sociali, ha al suo attivo diverse pubblicazioni, tra cui "Il piano d'impresa" (con G. Amato e B. Trentin, De Donato), "Etica Politica Economia nel Novecento" e "Prediche riformiste" (Ediesse), "Letture di un perdigiorno" (Grantorino libri). Attualmente collabora con Il Foglio, Start Magazine e The Post Internazionale.

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