LA Posta


Come avere successo in contesti lavorativi "politici"? Ruggeri risponde

Amedeo Zanardini scrive: “Come bisogna comportarsi, come "sopravvivere" e magari avere successo in contesti lavorativi "politici"? Mi spiego meglio: una persona competente, sul pezzo, dalle buone maniere, come può emergere facendo carriera ed essere lavorativamente soddisfatta?

La domanda sorge perché...

... sembra non sia sufficiente essere competenti, educati e poter fare carriera: ad aver la meglio sono venditori di fumo, ciarlatani e leccapiedi. Per non farci mancare nulla questo tipo di profilo coincide spesso con le figure di management aziendale. Queste persone riescono a tirare a campare senza alcuna capacità di execution (cit.) rimanendo ben lontani dai problemi e dal lavorare come se l'azienda fosse loro. Vista la sua carriera non mi dilungo oltre e non faccio esempi, avrà certamente capito. Questa situazione lavorativa può facilmente essere applicata ad altri aspetti della vita come le relazioni personali ma anche allo scenario politico attuale: le persone perbene e competenti si ritrovano sole, i fanfaroni invece hanno spesso molto seguito e successo. Sembrano anche contenti. Potremmo dunque sintetizzare la domanda in questo modo: "come scardinare certe dinamiche, come avere successo (ed essere felici) rimanendo brave persone?"

Rispondo:

Quindici anni fa le avrei risposto: studi tanto, lavori tanto, accetti ogni proposta di cambiamento professionale, si butti, se ha un po’ di fortuna può prendere l’ascensore sociale e avere le soddisfazioni professionali e umane che si attende. Oggi no, il CEO capitalism ha mostrato il suo vero volto, quello malavitoso, da un lato eliminando l’ascensore sociale, dall’altro con una preselezione scolastica fin dalle medie-superiori, che rende il distanziamento socio-economico-culturale fra la classe dominante e quella medio-povera definitivo. I figli di quest’ultimi, causa Covid, hanno perso due anni di scuola, quelli del mitico 1% no.

© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro