Nostalgia canaglia

«Nostalgia, nostalgia canaglia
Che ti prende proprio quando non vuoi
Ti ritrovi con un cuore di paglia
E un incendio che non spegni mai».

Oggi l’incipit lo prendo a prestito dai cari Al Bano e Romina perché “coevi” all’argomento cui parleremo insieme: il celeberrimo brano arrivò terzo al Festival di Sanremo 1987 appena cinque anni prima dello sfacelo “Mani Pulite”. 

Bene, siccome il web è profuso dalle narrazioni a tema anni novanta, corruzione, cerchiobottismo, eccetera eccetera, non ve ne parlerò assolutissimamente io. Come unico spunto sull’argomento quello di andarvi a cercare su RaiPlay il film del duemilaventi “Hammamet” con protagonista un eccezionale Pierfrancesco Favino. Quindi, Craxi, Al Bano e Tik Tok: come ho creato questo bizzarro collage?

Partiamo dal video “galeotto” dove l’autore pone il quesito: ma com’è possibile che un partito abbia governato per 45 anni l’Italia? Nella descrizione sottostante alla clip il creator ha poi espresso una propria valutazione circa la caratura culturale dei politici della Democrazia Cristiana, adducendo «uno spessore umano e politico senza pari». Eppure nelle pieghe della memoria ho una reminiscenza dei racconti delle prime sagre a Pontida dove principale attività ludica era il tirare freccette alle foto di Craxi e compagni. Ma quindi chi aveva ragione? I tiratori leghisti di dardi democristiani o quei quattromilacinquecento che hanno messo like al video?

Probabilmente entrambi, altrettanto verosimilmente nessuno di loro, se impariamo a osservare il mondo consapevoli dello spirito del tempo che lo permane in quell’esatto istante. Nel 1993 i giovani avvicinatisi alla politica erano reduci dallo scoppio di una terribile crisi politica, mentre oggi a trent’anni di distanza, la generazione zeta, figlia dell’instabilità politica più assoluta, non disdegna l’idea che un partito, brutto che sia, governi più a lungo del cambio di stagione.

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Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
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Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro