Notizie dagli USA


Giochi di guerra

Cinque anni fa, all’inizio di Zafferano, l’accordo con Riccardo Ruggeri e gli altri amici di redazione era di fare qualcosa per le nuove generazioni, quelle dei nostri figli e nipoti. Vedevamo allora, e vediamo oggi, che il CEO Capitalism tutto finanza e lobby controlla in modo totalitaristico notizie e fatti dal mondo, con obiettivo semplice: avere pochi ricchissimi e molti sul divano di cittadinanza.

In questi anni, senza boria ne pubblicità, abbiamo provato a tenere dritto il timone, schivando gli scogli delle mezze verità e delle bugie in purezza, di cui il mare dell’informazione è pieno. Una cosa molto utile che continuiamo a fare è quella di immaginare degli scenari, costruiti sui fatti, i punti di connessione tra loro non sempre evidenti, e buon senso. Se siamo 19.000 lettori significa che qualcosina è riuscito bene.

In questi giorni ho tenuto l’esercitazione sulla gestione del conflitto per i dottorandi del Poli, e non avendo studenti ucraini o russi come negli anni passati, ho deciso di dividerli in cinque squadre ad immaginare se e come risolvere il conflitto che ci rovina il mondo da un paio d’anni. Ad ognuno di loro ho dato i nomi dei protagonisti, da Zelenski e Putin a Biden e Xi, passando per Modi e Macron e via dicendo, e gli ho detto di usare tutte le informazioni pubblicamente disponibili alla data del laboratorio, 22 marzo.

Son partiti lenti, con uno studente particolarmente in difficoltà, avendo egli amici coinvolti e giudicando irrispettoso fare giochi di guerra nella sicurezza di un’aula tanto lontana dal fronte. Evidente anche il diverso grado di coinvolgimento a seconda del loro paese d’origine: indiano, cinesi e colombiana erano distaccati, considerando il conflitto molto lontano dal loro contesto. Italiani ed europei decisamente più emotivamente coinvolti.

Le cinque squadre erano BRICS, Europa, Ucraina, USA e Russia: hanno iniziato a valutare, ognuna per conto proprio, quale fosse la migliore alternativa al negoziato. Gli USA inizialmente han pensato che lo stato attuale di conflitto fosse la cosa migliore per i loro interessi, poi han cercato di spaccare i BRICS facendo patti separati con Brasile ed India. Come contropartita del loro uscire dall’area di influenza BRICS nel commercio internazionale e del riprendere l’uso del dollaro, gli USA hanno offerto la riduzione del supporto militare all’Ucraina e di far pressione sull’Europa perché facesse la pace con la Russia, riaprendola al commercio internazionale.

A due minuti dalla fine dell’esercitazione gli altri quattro han siglato un patto che invece escludeva gli USA: la Russia ha accettato di fermare qualsiasi azione militare ed aiutare con la ricostruzione del paese. Allo stesso tempo Europa, Brics ed Ucraina hanno concordato di rendere l’Ucraina un paese neutro e centrale negli scambi commerciali tra est ed ovest, in modo che il flusso economico accelerasse il recupero delle finanze. Come ciliegina sulla torta, hanno deciso l’adozione di una criptovaluta comune e slegata dalle valute dei paesi partecipanti, cui affidare tutto lo scambio commerciale internazionale, ad esclusione di quello con gli USA che, obtorto collo, rimane in dollari.

Quanto potrà mai valere uno scenario creato in due ore da una trentina di dottorandi in ingegneria e architettura, da vari paesi del mondo? Conservatevi questa paginetta, vedremo se invecchia bene come un Parmigiano o male come una ricotta; in ogni caso c’è tanta logica in questo scenario. Non sapevano dell’uscita della Nuland, ma sono andati nella stessa direzione delle più recenti decisioni di politica estera americana.

Quello che mi spinge ad insegnare ai ragazzi, come a scrivere qui su Zafferano è sempre la stessa cosa: l’incrollabile fiducia che la nuova generazione farà meglio della precedente, che a pensare in modo creativo e fuori dagli schemi ogni tanto si azzecca. Speriamo in bene, perché oggi come oggi i veri leader impegnati nel conflitto andrebbero bocciati, alla prova dei fatti.


© Riproduzione riservata.
Zafferano

Zafferano è un settimanale on line.

Se ti abboni ogni sabato riceverai Zafferano via mail.
L'abbonamento è gratuito (e lo sarà sempre).

In questo numero hanno scritto:

Angela Maria Borello (Torino): direttrice didattica scuola per l’infanzia, curiosa di bambini
Valeria De Bernardi (Torino): musicista, docente al Conservatorio, scrive di atmosfere musicali, meglio se speziate
Roberto Dolci (Boston): imprenditore digitale, follower di Seneca ed Ulisse, tifoso del Toro
Giovanni Maddalena (Termoli): filosofo del pragmatismo, della comunicazioni, delle libertà. E, ovviamente, granata
Barbara Nahmad (Milano): pittrice e docente all'Accademia di Brera. Una vera milanese di origini sefardite
Riccardo Ruggeri (Lugano): scrittore, editore, tifoso di Tex Willer e del Toro