Quando sei un ragazzo, pensi di poter diventare qualsiasi cosa tu voglia, perchè veniamo cresciuti in questo modo. Vediamo il mondo come una serie infinita di opportunità per tutti. Quando cresci, la realtà in un certo senso ci schiaccia: diventiamo più consci di quanto ci sta attorno. Scopriamo che non tutti i sogni si trasformano in realtà. I liceali come me si sentono chiedere la peggior domanda: “cosa vuoi fare da grande?”.
L'università è la risposta facile per molti, perchè tutti vogliamo aver successo, ma non importa quanto siamo sicuri di noi stessi, abbiamo comunque dei dubbi. Molti diventano ansiosi ed i ragazzi cominciano ad affrontare paure che non avevano vissuto prima. Da quel momento, ogni nostro passo diventa più importante di qualsiasi cosa che abbiamo fatto prima. All’improvviso i voti contano tantissimo, gli amici ci lasciano, e presto siamo soli.
Ogni adulto ha dovuto affrontare questo passaggio crescendo, e non importa quanto uno sia preparato, niente è scolpito nella pietra. Tutto può cambiare, è come un limbo. Per me, pensare al futuro significa diventare teso, odio l’idea di lasciare gli amici e ri-iniziare da capo. Nonostante sappia di portarmi sempre dietro dei bei ricordi, fa male sapere che questo finirà presto.
In generale nessuno può dirti che tutto andrà bene, perchè può non succedere. Ma cos’è esattamente un buon futuro? Come saprò quand’è buono? Lo scorprirò durante la mia vita sapendo che amo ogni momento, o lo capirò solo quando sono vecchio e grigio e rifletto sul mio passato? Ognuno ha una storia diversa che vuol scrivere, la cosa negativa è che non conosciamo i nostri sentieri.